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Scavi di Pompei, nuovi reperti intatti scoperti nei pressi della Schola Armatorarum

POMPEI. Gli scavi di Pompei sono una continua scoperta. Dal 1748 a oggi continuano ad affiorare nuovi reperti che attirano l’attenzione di archeologi, studiosi, curiosi e semplici turisti di tutto. Attualmente sono in corso i lavori di restauro degli affreschi originali che sono sopravvissuti al bombardamento del 1943. Da luglio è inoltre iniziato lo scavo degli ambienti retrostanti la Schola Armaturarum. Proprio qui sono emersi reperti intatti che aggiungono nuovo fascino e soprattutto nuovi elementi all’antichissima storia di questa città.
 

Le anfore della Schola Armatorarum

 

I reperti appena venuti alla luce sono anfore: si tratta di 14 oggetti immersi nel lapillo rinvenute intatte dagli addetti ai lavori. In epoca romana, queste anfore dovevano contenere olio, vino e salse di pesce. Una di esse presenta iscrizioni dipinte in cui si leggono numeri che servono ad indicare i quantitativi e, probabilmente, anche il prodotto contenuto nel recipiente.

L’ambiente in cui si stanno svolgendo i lavori di scavo era il deposito della Schola Armatorarum, come testimoniato dai graffiti che si possono ammirare su una delle pareti. Questi servivano ad operare un’attività di stoccaggio.

Lo scavo attualmente in corso dovrebbe finire a dicembre. A quel punto, le anfore appena scoperte saranno ricollocate in situ nell’ambito del progetto di valorizzazione del “museo diffuso”. In questo modo, sarà possibile posizionare e ricontestualizzare i reperti nei rispettivi luoghi di provenienza.

Fino ad ora l’unico ambiente, portato alla luce nel 1915 da Vittorio Spinazzola,  era stato quello ben conosciuto che affacciava su via dell’Abbondanza. Il suo carattere pubblico militare fu fin dall’inizio chiaro per via delle grandi dimensioni e della sua decorazione ( i trofei all’ingresso e le figure alate e armate che decorano le pareti). Tuttavia la sua esatta destinazione, deposito di armi o scuola di formazione della gioventù pompeiana, continua a non essere certa. Lo scavo di questi altri  ambienti, che rientra nel cantiere “Scavi e ricerche”,  ha come obiettivo proprio quello di  chiarire tali aspetti.

 

Altri scavi in corso

L’esplorazione della struttura completa della Schola non è il solo intervento del genere previsto a Pompei. In corso è anche il grande cantiere di scavo nella Regio V, il cosiddetto “cuneo” (un’area di oltre 1000m2 nella zona posta tra la casa delle Nozze d’Argento e gli edifici alla sinistra del vicolo di Lucrezio Frontone), dal quale ci si aspetta di portare in luce ulteriori strutture e reperti di ambienti privati e pubblici. In quest’area (sul pianoro delle regiones IV e V), inoltre,  sarà previsto l’allestimento di un laboratorio di studio archeologico dei reperti che verranno alla luce e un deposito per la loro conservazione temporanea.

«Siamo contenti delle scoperte che stanno emergendo – ha dichiarato Massimo Osanna, Direttore del Parco archeologico – Pompei ha iniziato una nuova stagione, quella di una ricerca archeologica intensa e del prosieguo della conoscenza del sito. Dopo il suo recupero, attraverso le messe in sicurezza di tutte le sue regiones, l’apertura di nuove domus restaurate, la restituzione alla fruizione di interi quartieri finora inaccessibili, grazie al recupero della percorribilità di quasi tutte le vie urbane, ci si può dedicare  anche  ad attività di scavo, che si affiancano alla manutenzione programmata e che consentiranno  di fornire nuove ipotesi alla storia della vita quotidiana degli antichi, in alcuni casi dando risposta a quesiti  irrisolti, come potrebbe essere per la Schola armatorarum».

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