NAPOLI. Arriva la condanna definitiva a 20 di carcere per Raffaele Amato jr, nipote di quel Raffaele Amato che nel 2004 fondò il clan noto col nome di scissionisti. Amato è accusato di aver guidato un gruppo di giovanissimi in attività inerenti a spaccio di droga e pestaggi.
Condanne confermate e nuovi processi
La seconda sezione, presieduta dal giudice Piercamillo Davigo, ha poi confermato le condanne che in primo e secondo grado pendevano già sulla testa di Raffale Amato. Altrettanto è stato fatto per gli imputati Carmine Cerrato, Carmine Esposito, Mario Ferraiuolo, Giovanni Illiano, Salvatore Romano, ritenuti a vario titolo vicini o parte integrante degli scissionisti e della criminalità organizzata della zona Nord di Napoli.
Per altri imputati la Suprema Corte ha deciso di annullare parzialmente la sentenza di condanna e di avviare un nuovo processo d’appello per valutare l’entità della pena.
Tra questi ci sono: Raffaele Teatro e Giuseppe Imparato, generi dei boss Raffaele Amato e Cesare Pagano, Cosimo Marino, Giosué Belgiorno, Emanuele Daiano, Carmine Caso, Alessandro De Cicco, Attanasio Liguori, Giuseppe Imparato.