Shock a Secondigliano dove un cardellino è stato ucciso da un bracconiere nel tentativo di nasconderlo ai carabinieri. Una storia squallida che accade nella “Napoli violenta” dove il degrado urbano e sociale è ancora troppo alto. La “soffiata” è giunta alle Guardie Venatorie e Zoofile della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli: un bracconiere quarantottenne cattura cardellini che poi conduce in uno stanzino su di lastrico solare di un fabbricato di Secondigliano.
Le Guardie LIPU, dopo aver accertato la veridicità della notizia, hanno chiesto il supporto dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli che sono intervenuti immediatamente. All’interno del “caveau” sono stati rinvenuti trentadue cardellini stipati in varie gabbie anguste di cui tre adoperati come “zimbelli” da richiamo, “imbragati”, ovvero con una particolare legatura sul corpo utile per poterli legare a terra e non farli volar via così da attirare le prede.
Cardellino ucciso per nasconderlo ai carabinieri, shock a Secondigliano
Il bracconiere, colto da un raptus di rabbia, ha preso un cardellino e lo ha stritolato in mano uccidendolo sotto gli occhi increduli dei controllori. L’uomo è stato denunciato per i reati previsti dagli articoli 544bis (uccisione di animali), 544 ter (maltrattamento di animali) del Codice Penale e per il reato di detenzione di fauna protetta ai sensi della Legge 157/92. Nel caveau è stata rinvenuta e sequestrata anche la borsa contenente la rete da uccellagione e tutti gli accessori ed utensili del caso.
I cardellini “imbragati” sono stati affidati alle cure dei veterinari del Centro Recupero Animali Selvatici presso l’Ospedale Veterinario dell’ASL NA1 e tutti gli altri hanno ritrovato la libertà al Bosco di Capodimonte fra la partecipazione incredula ed emozionata dei visitatori.
La denuncia
“Sembra di esser tornati agli anni ’90 – afferma l’avvocato. Fabio Procaccini, Delegato Provinciale della LIPU di Napoli – un sequestro così corposo di cardellini ci lascia basiti e sconfortati, il gesto crudele, violento e brutale dell’assassinio dinanzi ai Carabinieri ed alle Guardie LIPU – conclude Procaccini – denota tutta la pericolosità sociale delle persone dedite a questa pratica illegale”.