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Telefoni scovati nel carcere di Secondigliano, interviene la Polizia Penitenziaria

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Immagine di repertorio

Telefoni scovati e sequestrati dalla Polizia Penitenziaria nel carcere di Secondigliano a Napoli. I fatti sono avvenuti nella giornata di mercoledì 26 febbraio. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, attraverso le dichiarazioni dei dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia.

Telefoni nel carcere di Secondigliano, il sequestro

Ancora una volta sono stati trovati cellulari nel carcere di Secondigliano. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, attraverso le dichiarazioni dei dirigenti Raffaele Munno e Donato Vaia. “Si tratta di un’ulteriore operazione da parte della Polizia Penitenziaria di Secondigliano per combattere il traffico di cellulari e sostanze stupefacenti all’interno dell’istituto. Il blitz è avvenuto mercoledì, in seguito a un’attività investigativa condotta dai Baschi Azzurri in un Reparto detentivo a custodia attenuata e in un altro di alta sicurezza in aree comuni.”

I poliziotti, sotto la direzione del dirigente penitenziario Giulia Russo e supportati da unità cinofile del Corpo, hanno effettuato il ritrovamento e il sequestro di cinque telefoni (quattro smartphone e un microcellulare), insieme a diversi carica batterie. Tutto il materiale sequestrato è stato consegnato all’Autorità Giudiziaria. Il Sappe, il sindacato più rappresentativo del Corpo, esprime apprezzamento per l’operato della Polizia penitenziaria, che, nonostante la mancanza di personale e di mezzi adeguati per contrastare l’introduzione di materiale non autorizzato nelle carceri, continua a essere in prima linea nella difesa della legalità, concludono i rappresentanti sindacali.

La denuncia

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, esprime la sua indignazione: “Nel triennio 2022/2024, la Polizia Penitenziaria ha sequestrato circa 5.000 telefoni (precisamente 4.931) all’interno delle carceri italiane. Non c’era certo bisogno di trasmissioni scandalistiche per rendersi conto che ci sono troppi telefoni in carcere: lo denunciamo da anni, ma nessuno sembra preoccuparsene, nemmeno coloro che oggi si mostrano sorpresi in televisione.” Per questo motivo, il SAPPE rinnova la richiesta di un intervento urgente da parte del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Napoli, affinché si attivi presso i competenti uffici del Ministero della Giustizia per l’adozione di misure straordinarie volte a garantire la sicurezza delle carceri italiane. Si chiede di sensibilizzare le autorità competenti affinché si provveda a schermare le strutture carcerarie e a fornire a tutti i Reparti del Corpo di Polizia Penitenziaria adeguati sistemi per neutralizzare i sorvoli aerei. Non possiamo più tollerare che simili episodi diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è in pericolo”, conclude Capece.

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