SANT’AGNELLO. Avviso di conclusione delle indagini è stato notificato, nelle scorse ore, a sei persone. Tra queste anche il sindaco Piergiorgio Sagristani, il vice Giuseppe Gargiulo, l’assessore Clara Accardi e l’ex membro della giunta Pasquale Esposito (non ricandidato alle ultime elezioni e, di conseguenza, non rieletto). Stesso discorso per il segretario comunale Loredana Lattene e per l’imprenditore Raffaele D’Esposito. L’ipotesi formulata a loro carico da Rosa Annunziata, sostituto procuratore di Torre Annunziata, è quella di abuso d’ufficio in concorso. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Sotto inchiesta il sindaco di Sant’Agnello
I fatti risalgono al 2014. Il Comune vanta un credito di 400mila euro verso il privato Pasquale De Luca per un contenzioso risalente al 1990, ma non riesce a recuperare la somma. A quel punto l’imprenditore D’Esposito, che a sua volta è in causa con De Luca, chiede al Comune di cedergli il credito di 400mila euro vantato verso lo stesso De Luca a fronte dell’immediato pagamento di 250mila euro. Il Comune accetta e cede il credito a D’Esposito. A quel punto De Luca denuncia la vicenda alla Procura. Così finiscono sotto inchiesta il sindaco e gli assessori che hanno approvato la delibera di giunta con la quale è stato dato l’ok alla cessione del credito, il segretario comunale che ha dato parere favorevole e il D’Esposito che avrebbe beneficiato dell’operazione.
Raggiunto telefonicamente, Sagristani si dice «tranquillo e sicuro di riuscire a chiarire definitivamente la situazione». «Se, attraverso quella cessione del credito, ho favorito qualcuno – spiega il sindaco, rieletto per la quarta volta il 10 giugno scorso – quel qualcuno non è sicuramente D’Esposito, ma il popolo di Sant’Agnello. L’operazione è stata effettuata sulla base di un dettagliato parere del segretario e nell’esclusivo interesse del paese e dei cittadini».