NAPOLI. Diventa incandescente la sfida per il collegio uninominale Campania 1.03, che vede Acerra guidare la lista di comuni a nord-est di Napoli. La sfida tra Luigi Di Maio (M5s) e Vittorio Sgarbi (Forza Italia) sembra destinata a catalizzare le attenzioni dei media e degli elettori, non solo a livello locale.
La sfida dell’operaio
Tuttavia, come in ogni sfida che si rispetti, non mancano gli outsider. Tra questi c’è anche Domenico Loffredo, operaio classe 1980, che si candida tra le fila di Per una Sinistra Rivoluzionaria.
Figlio di operai che arrivarono a Pomigliano d’Arco negli anni Settanta per lavorare alla Fiat di Mirafiori, Loffredo «inizia la sua attività politica da giovanissimo – recita una nota del partito, – quando a scuola viene eletto rappresentante degli studenti all’ITIS F. Morano di Caivano, partecipando attivamente alle mobilitazioni del movimento contro la privatizzazione della scuola.
Nel 2002 entra a lavoro alla Fiat nel reparto stampaggio di Pomigliano, ricopre il ruolo di rappresentante FIOM-CGIL dei lavoratori e si batte per i diritti ed il futuro produttivo dello stabilimento.
Nel 2004, è attivo nelle lotte ambientali contro l’inceneritore di Acerra, città in cui vive tuttora. Continua la sua attività sulle questioni ambientali ancora oggi contro il biocidio, la mancata bonifica e i roghi tossici che devastano il territorio campano.
Il 5 Febbraio 2009 è tra i cinque lavoratori fermati dalla polizia durante una manifestazione sulla A1, mentre rivendicava un nuovo piano produttivo nella Fiat di Pomigliano, che garantisse la piena occupazione.
In quello stesso anno si candida per la prima volta nella circoscrizione Sud per la lista Federazione della sinistra, raccogliendo 7977 preferenze, dopo una campagna elettorale che attraverserà tantissime fabbriche per l’intero sud Italia.
Con il 2010 si apre uno scontro con la Fiat per l’arrivo della nuova vettura, nell’accordo previsto vengono però aggrediti diritti fondamentali dei lavoratori in cambio di una piena occupazione che non si concretizzerà fino ad oggi. Si schiera apertamente al fianco dei suoi compagni per contrastare il piano Marchionne, subendone come ripercussione l’esclusione dall’attività produttive per un lungo periodo.
In tutti questi anni oltre alla lotta in Fiat, si è battuto al fianco di tanti altri lavoratori che rischiavano chiusure e licenziamenti o contro le riforma Fornero e il Jobs ACT, per riattivare un protagonismo operaio fondamentale per la riconquista dei diritti del lavoro e per gettare le basi di una società dove non esistano più sfruttati e sfruttatori».
È così che il partito della sinistra rivoluzionaria lancia la sfida impossibile a Sgarbi e Di Maio in una delle circoscrizioni che, in vista delle prossime elezioni, promette di essere uno dei centri nevralgici per il futuro politico del Paese.