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Somma Vesuviana, i redditi dei politici. Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri?

Somma Vesuviana comune
Somma Vesuviana comune

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri comunali di Somma Vesuviana? Ecco i redditi del sindaco Salvatore Di Sarno, degli assessori e dei consiglieri comunali. I redditi sono stati acquisiti dal sito ufficiale del Comune e dall’amministrazione trasparente.

Quanto guadagnano sindaco, assessori e consiglieri di Somma Vesuviana?

Quasi tutti gli attuali amministratori in carica hanno pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Somma Vesuviana i propri dati reddituali. Il sindaco Salvatore Di Sarno, la giunta ed il consiglio comunale hanno pubblicato nella sezione dedicata all’amministrazione trasparente i dati reddituali degli anni precedenti.

Comune di Somma Vesuviana: i redditi degli amministratori

  • Salvatore Di Sarno (sindaco):
    • dati non comunicati
  • Maria Vittoria Di Palma (assessore):
    • dati non comunicati
  • Giuseppe Di Palma (assessore):
    • Reddito 2016: 24.334 euro
  • Giuseppe Castiello (assessore):
    • dati non comunicati
  • Valeria Granata (assessore):
    • Reddito 2016: 6.631 euro
  • Raffaele Irollo (assessore):
    • dati non comunicati
  • Flora Pirozzi (assessore):
    • dati non comunicati
  • Stefano Prisco (assessore):
    • dati non comunicati
  • Giuseppe Sommese (presidente del consiglio comunale):
    • Reddito 2017: 0 euro
  • Maria Rosaria Raia (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
  • Sergio D’Avino (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 24.481 euro
    • Beni immobili: 1 proprietà
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Luisa Cerciello (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
  • Vincenzo Neri (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
  • Rubina Allocca (consigliere comunale):
    • Beni mobili registrati: 2 auto
  • Giuseppe Nocerino (consigliere comunale):
    • Reddito: 29.000 euro
    • Beni immobili: 1 proprietà
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Adele Aliperta (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 32.751 euro
  • Luisa Carmen Feola (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
  • Andrea Scala (consigliere comunale):
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Antonio Auriemma (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 25.929 euro
    • Beni immobili: 2 proprietà
    • Beni mobili registrati: 2 auto
  • Luigi Molaro (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 24.908 euro
    • Reddito 2015: 45.895 euro
    • Beni immobili: 2 proprietà
  • Angelo De Paola (consigliere comunale):
    • Reddito: 0 euro
  • Salvatore Esposito (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 9.948 euro
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Domenico Beneduce (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Domenico Beneduce (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Celestino Allocca (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 80.421 euro
    • Beni immobili: 2 proprietà
  • Lucia Di Pilato (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 0 euro
  • Antonio Granato (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 9.183 euro
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Umberto Parisi (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 23.778 euro
    • Beni mobili registrati: 1 auto
  • Vincenzo Piscitelli (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 23.147 euro
    • Beni immobili: 1 proprietà
  • Salvatore Granato (consigliere comunale):
    • Reddito 2017: -38.453 euro
  • Pasquale Piccolo (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 318.261 euro
  • Pasquale Di Mauro (consigliere comunale):
    • Reddito 2015: 22.776 euro
    • Beni immobili: 1 proprietà
    • Beni mobili registrati:1 auto
  • Salvatore Rianna (consigliere comunale):
    • Reddito 2016: 40.919 euro
    • Beni immobili: 1 proprietà
    • Beni mobili registrati: 1 auto

Perché è obbligatorio pubblicare i redditi dei titolari di incarichi politici?

Riferimento normativo:

Rif. normativo Artt. 13 e 14 D. Lgs. n. 33/2013 come modificato dall’art. 13 del d.lgs. n. 97 del 2016
Art. 13 – Obblighi di pubblicazione concernenti l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano e aggiornano le informazioni e i dati concernenti la propria organizzazione, corredati dai documenti anche normativi di riferimento. Sono pubblicati, tra gli altri, i dati relativi:
a) agli organi di indirizzo politico e di amministrazione e gestione, con l’indicazione delle rispettive competenze;

Art. 14 – Obblighi di pubblicazione concernenti i componenti degli organi di indirizzo politico
1. Con riferimento ai titolari di incarichi politici, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, di livello statale regionale e locale, le pubbliche amministrazioni pubblicano con riferimento a tutti i propri componenti, i seguenti documenti ed informazioni:

  1. l’atto di nomina o di proclamazione, con l’indicazione della durata dell’incarico o del mandato elettivo;
  2. il curriculum;
  3. i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica; gli importi di viaggi di servizio e missioni pagati con fondi pubblici;
  4. i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti;
  5. gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti;
  6. le dichiarazioni di cui all’articolo 2, della legge 5 luglio1982, n. 441, nonché le attestazioni e dichiarazioni di cui agli articoli 3 e 4 della medesima legge, come modificata dal presente decreto, limitatamente al soggetto, al coniuge non separato e ai parenti entro il secondo grado, ove gli stessi vi consentano. Viene in ogni caso data evidenza al mancato consenso. Alle informazioni di cui alla presente lettera concernenti soggetti diversi dal titolare dell’organo di indirizzo politico non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 7.

1-bis. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati di cui al comma 1 per i titolari di incarichi o cariche di amministrazione, di direzione o di governo comunque denominati, salvo che siano attribuiti a titolo gratuito, e per i titolari di incarichi dirigenziali, a qualsiasi titolo conferiti, ivi inclusi quelli conferiti discrezionalmente dall’organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione.
2. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati cui al comma 1 entro tre mesi dalla elezione o dalla nomina e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato o dell’incarico dei soggetti, salve le informazioni concernenti la situazione patrimoniale e, ove consentita, la dichiarazione del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, che vengono pubblicate fino alla cessazione dell’incarico o del mandato. Decorso il termine di pubblicazione ai sensi del presente comma le informazioni e i dati concernenti la situazione patrimoniale non vengono trasferiti nelle sezioni di archivio.”

Dichiarazione non obbligatoria per i comuni sotto i 15mila abitanti

N.B.: La dichiarazione ex art. 14 c.1, lett. f) D. Lgs. 33/2013 non è dovuta per i componenti degli organi di indirizzo politico nei comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Del. ANAC n. 144/2014 e n. 241/2017)

Cosa succede se non si pubblicano i dati? Le sanzioni

L’art 437 del  dlgs n. 97 /16 è intervenuto modificato l’art 46 del dlgs 33/2013 precisando che “l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente e il rifiuto, il differimento e la limitazione dell’accesso civico, al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 5-bis, costituiscono elemento di valutazione della responsabilità dirigenziale, eventuale causa di responsabilità per danno all’immagine dell’amministrazione e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei responsabili.

Inoltre l’art. 36 della stessa legge modificando la disciplina dell’art 45 del D. Lgs.  n. 33/2013  , attribuisce ad “Anac un potere di ordine al corretto e tempestivo assolvimento degli obblighi di pubblicazione”.  Infatti  ove l’Auorità rilevi la mancata pubblicazione di atti, documenti e informazioni, ne ordina la relativa pubblicazione entro 30 giorni. Il mancato adempimento costituisce illecito disciplinare. Anac segnala l’inottemperanza all’Ufficio per i procedimenti disciplinari nonché alla Corte dei conti, ove ravvisi anche altri profili di responsabilità.

La mancata pubblicazione di tutti gli incarichi, esterni e interni, nella sezione “Amministrazione Trasparente” dell’Ente, determina l’applicazione delle sanzioni per l’avvenuta erogazione dell’indennità di risultato ai dirigenti responsabili del conferimento degli incarichi. È quanto affermato dalla Corte dei Conti con sentenza n.185/2018, la quale continua affermando che il danno discende «dalla violazione gravemente colposa di un preciso obbligo normativo, vigente all’epoca in cui la condotta è stata posta in essere, cui è conseguita una spesa indebita per l’ente locale».

Per eventuali errori, comunicazioni o segnalazioni, scrivere direttore@occhionotizie.it

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