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Somma Vesuviana: ritrovati i resti del filosofo Francesco Montalto

Durante i lavori di recupero della Cappella Ottocentesca del SS Rosario a Somma Vesuviana, identificata la tomba del filosofo Francesco Montalto uno dei maggiori esponenti del neoidealismo filosofico, esponente del pensiero del ‘900 italiano, confidente di Giovanni Gentile. Morì a Roma ma chiese di essere seppellito a Somma Vesuviana con il figlio Antonio  malato di tubercolosi e mandato dai medici nel nostro paese per l’aria salubre. Di Sarno “Da parte nostra c’è tutta la volontà di sviluppare attività anche formative che possano far conoscere alle nuove generazioni queste figure di uomini che hanno dato un contributo determinante alla crescita sociale ed intellettuale dell’Italia”.

Somma Vesuviana: ritrovata la tomba del filosofo Francesco Montalto

Durante i lavori di restauro della Congrega del Santissimo Rosario, presso il Cimitero di Somma Vesuviana, è stata riportata alla luce la tomba di Francesco Montalto, importante filosofo del ‘900 italiano, morto a Roma nel 1946. È la prima volta che avviene tale identificazione: i resti del filosofo, confidente di Giovanni Gentile, autore di testi che hanno fatto scuola nel ‘900 italiano, sono a Somma Vesuviana.



La visita della pronipote

Il cimitero di Somma Vesuviana, inaugurato il 5 dicembre del 1839, racchiude tombe e memorie di tanti personaggi celebri. I resti mortali del filosofo riposano accanto a quelli dei figlioletti Antonio e Maria, morti prematuramente. È stata ri tracciata la pronipote, dott.ssa Laura Tentori Montalto, che non vive in Campania e che nelle prossime settimane si recherà in visita a Somma Vesuviana.

Chi era Francesco Montalto

Ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Montalto frequentò il primo biennio e passò poi all’Università di Napoli, dove si laureò in filosofia nel 1885 con una tesi su Pasquale Galluppi. Nel 1924 conseguì la libera docenza in Storia della filosofia, all’Università di Napoli. È stato autore di testi molto importanti come : L’intuizione nella vita psichica, del 1898; L’intuizione e la verità di fatto: saggio psicologico-metafisico ed altri scritti, del1930. Testi donati alla Biblioteca di Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma e alla Fondazione “Giovanni Gentile”.



Il suo pensiero filosofico, infatti, nel suo passaggio dal positivismo all’idealismo, è compiutamente espresso nella sua opera L’intuizione e la verità di fatto, che uscì in due edizioni, nel 1924 e nel 1930.  Oltre con Benedetto Croce e Giovanni Gentile, Montalto strinse una forte amicizia anche con Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, lo Spaventa e molti altri personaggi che il giovedì si riunivano nei salotti delle loro abitazioni. Parallelamente all’incarico nel liceo Genovesi, insegnò pedagogia dal 1900 al 1909 nella Scuola normale pareggiata Suor Orsola Benincasa e  Filosofia e Storia della Filosofia  nell’Istituto pareggiato omonimo di Magistero superiore femminile fino al 1933. Nel 1924, comunque, aveva conseguito la libera docenza in Storia della filosofia all’Università di Napoli.



L’aria buona di Somma Vesuviana

Il figlio di Montalto, Antonio Montalto, purtroppo era malato di tubercolosi e all’epoca gli esperti, i medici napoletani, consigliavano il trasferimento a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, per l’aria salubre ai piedi del Monte Somma. Francesco Montalto prima di morire espresse il desiderio di essere sepolto a Somma Vesuviana con i figli Maria che morì di endocardite a Napoli e Antonio che invece morì a Somma Vesuviana”.

 

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