Il racconto del venditore ambulante che ha assistito alla sparatoria a Sant’Anastasia e salvato la piccola colpita da un proiettile alla testa: “Urlava e perdeva sangue”. Lo riporta l’odierna edizione.
Sparatoria a Sant’Anastasia, il racconto dell’uomo che ha salvato la bimba
“Un miracolo, è stato un miracolo vedere quella bimba ferita alla testa entrare camminando sulle sue gambe al Santobono“, sono le parole di Filippo Di Pasquale, il venditore ambulante di 34 anni che l’altra sera ha salvato la bimba colpita da un proiettile alla testa durante un compleanno, visibilmente ancora scioccato. Alcune persone si intrattenevano a chiacchierare, gustando un dolce o un gelato. Tra loro una famiglia, mamma, papà e due bambini: “A un certo punto ho sentito una raffica di colpi, mi sono guardato in giro e ho visto una bambina che perdeva sangue dalla testa, con padre e madre, feriti anche loro, che tentavano di soccorrerla. Ho visto gente che urlava e piangeva e il papà della piccola che tentava di portarla all’auto. Non ho avuto esitazioni, gli ho detto di darmi le chiavi, mi sono messo alla guida e abbiamo iniziato la corsa verso il Santobono. Erano tutti e tre coscienti, impauriti, terrorizzati. Poi ho visto la bimba entrare al pronto soccorso camminando. Allora ho pensato che i miracoli esistono. Non ho dormito questa notte, sono talmente scioccato che credo non dormirò per molto tempo“.
Le operazioni di soccorso
Filippo non ha avuto esitazioni ad aiutare la piccola e i familiari, senza attendere l’ambulanza. Il sindaco ha annunciato che sarà conferita un’onorificenza. “Si azzuffano, usano pistole, dovrebbero essere per primi i genitori a controllare”, dicono alcuni anziani. “Attendiamo notizie della bimba, siamo a disposizione della famiglia dice intanto Carmine Esposito, sindaco di Sant’Anastasia. Le immagini del nostro sistema di videosorveglianza sono state subito fornite alle forze dell’ordine ma intanto sto preparando una lettera per la prefettura e una per il ministero dell’Interno perché i fenomeni di devianza giovanile sono un’emergenza che deve vederci tutti uniti e per quanto mi riguarda sarò in prima linea: questo non è il tempo delle polemiche ma dell’unità, dobbiamo fare fronte comune perché non accada più. Ora prego per la piccola, spero superi in breve tempo questo orrore”.