Sono nove gli arresti nell’ambito dell’inchiesta sullo stupro di due cuginette di 10 e 12 anni avvenuto al Parco Verde di Caivano nei mesi scorsi. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri all’alba di martedì 26 settembre.
Caivano, stupro su due cuginette: 9 arresti
I carabinieri alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 26 settembre, hanno eseguito due distinte operazioni di misura cautelare nei confronti di nove persone (7 minori e 2 maggiorenni) accusati di abusi sessuali ai danni delle due cuginette di 10 e 12 anni. I fatti sarebbero avvenuti la scorsa estate nel Parco Verde.
Abusi anche con la minaccia di un bastone
Dopo averle chiesto su Instagram di fidanzarsi con lui, l’ha costretta a subire rapporti sessuali sotto la minaccia di un bastone: è uno degli episodi di cui sarebbe stata vittima una delle due bambine, di 10 e 12 anni, stuprate a Caivano, in provincia di Napoli.
Le violenze sarebbero avvenute in un locale abbandonato di Caivano. I sette minorenni indagati sono destinatari di altrettante misure di custodia cautelare – sei in un carcere minorile e uno in comunità – emesse dal gip su richiesta della Procura per i Minorenni di Napoli e notificate all’alba di oggi dai carabinieri.
Tre ragazzi hanno 14 anni, uno 15 e due 16 anni. Il settimo indagato ha compiuto 18 anni dopo i fatti contestati e per questo, se dovesse andare a giudizio, dovrà comunque comparire davanti a un giudice del tribunale per i minorenni. Altre due misure cautelari riguardano due maggiorenni.
Lo stupro in diretta
Dall’ordinanza emerge un altro terribile aspetto: una delle due cuginette stuprata in casa di uno degli indagati, gli amici del ragazzo che assistevano in videochiamata e ridevano. Un episodio ricostruito dagli inquirenti e che si sarebbe verificato nel luglio 2023 quando le due cuginette erano state già violentate da diversi giovani.
Uno degli indagati avrebbe invitato la ragazzina a casa sua e le avrebbe chiesto di spogliarsi; al rifiuto, l’avrebbe costretta a un rapporto sessuale. E, preso il telefonino, avrebbe fatto partire una videochiamata e lo avrebbe messo di fronte alla ragazza, in modo che venisse inquadrata in volto durante le violenze; alla scena avrebbero assistito alcuni suoi amici, ridendo.
“Nessuno ha bloccato il branco”
Emergono nuovi dettagli sull’orrore di Caivano. Stando a quanto emerge dagli atti dell’inchiesta, i principali responsabili degli stupri di Caivano erano liberi e impuniti. Ovvero, potevano essere bloccati prima, magari con un intervento più rigoroso nei loro confronti.