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“Se allevi conigli non avrai leoni”: la frase del carabiniere su Alessandro. Aperta procedura disciplinare

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È stata postata una frase agghiacciante riguardo il suicidio del 13enne Alessandro a Gragnano, diffusa su Linkedin da un carabiniere: aperto un procedimento disciplinare per l’uomo che ha definito il comportamento assunto dal giovane da “coniglio”.

Suicidio a Gragnano del 13enne Alessandro, la frase shock del carabiniere

I suoi stessi colleghi hanno avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Antonino Briguglio che in un post pubblicato su Linkedin ha ha definito il comportamento assunto dal giovane da “coniglio”.

Il post

“Un ragazzino si suicida – si legge nel post – e psicoterapeutici sproloquiano in tv sul fatto che le parole sono armi e che c’entra il bullismo… senza pensare che se allevi conigli non puoi pretendere leoni… e che magari la colpa è quindi di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino… il problema con un bullo si risolve, da sempre, dimostrandogli che non hai paura di lui…”.

Gragnano, messaggi shock trovati sul telefono di Alessandro

Messaggi shock trovati sul telefono di Alessandro, il 13enne di Gragnano morto giovedì mattina dopo un volo di quasi 15 metri: “Devi ucciderti”. Secondo quanto riportato dal Mattino, la firma è della gang di cyberbulli.

Lo tempestavano di messaggi in una chat segreta: insulti e minacce di ogni genere, promesse di un imminente incontro per strada per regolare i conti. Messaggi arrivati anche poco prima dell’insano gesto: “Devi ucciderti”, le parole agghiaccianti ritrovate sulle chat.

“Devi ucciderti”, gli incoraggiamenti a farla finita

Dai primi accertamenti dei carabinieri sono emersi particolari agghiaccianti di una storia a sfondo di bullismo nata fuori dall’ambito scolastico. Alessandro conosceva chi gli stava rendendo la vita un incubo e non ha trovato la forza di reagire a tanto odio nei suoi confronti.  Neppure di denunciare. Forse era anche stato già aggredito. Forse ne sentiva la pressione insopportabile e ne aveva il terrore. Allora avrebbe deciso di prendere in atto i consigli che gli avevo proposto e farla davvero finita. Questa l’ipotesi al vaglio degli inquirenti che continuano le ricerche sul caso.

I messaggi erano virtuali, ma le minacce probabilmente le aveva sentite reali perché arrivavano da persone residenti non molto lontano dalla sua abitazione e che poteva incontrare quasi tutti i giorni andando a scuola.

Il dolore di amici e parenti

Ieri pomeriggio, un gruppo di amici si è radunato sotto casa sua. Sotto quel balcone da cui avrebbe deciso di suicidarsi. Erano tutti lì ad abbracciarsi e piangere. Lo stesso sindaco di Gragnano, Nello D’Auria, amico di famiglia, si è recato nuovamente dai genitori per portare loro conforto, in una storia terribile che ha ancora contorni da definire e che potrebbe nascondere il classico caso di cyberbullismo: “I genitori sono sconvolti e, come loro, anche noi che abbiamo conosciuto Alessandro”.

Chi era Alessandro

Studente modello, Alessandro frequentava la scuola media Roncalli di Gragnano, dove tra pochi giorni avrebbe affrontato il terzo anno. Nella mattinata di giovedì 1 settembre, era solo in casa. Erano le 11 circa quando, sporgendosi da una finestra, è caduto da un’altezza di circa 12 metri, finendo per schiantarsi sull’asfalto bagnato dalla pioggia, nel parcheggio all’interno di un parco privato della centralissima via Lamma a Gragnano.

La dinamica

Secondo una prima ricostruzione, il giovane si era affacciato per aggiustare l’antenna della tv. Secondo altro, invece, si sarebbe aggravato a quel cavo per evitare la caduta, cosa che farebbe escludere il gesto volontario. Sono stati alcuni vicini di casa a lanciare l’allarme dopo essersi accorti che il 13enne era a terra agonizzante. È subito partita la macchina dei soccorsi, ma purtroppo non è servito a nulla.

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Gragnano, che hanno coordinato le operazioni. All’arrivo dell’ambulanza del 118, però, Alessandro era già privo di vita e il personale medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta. Nessun indagato al momento, con due ipotesi principali al vaglio: una tragica fatalità oppure l’istigazione al suicidio.


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Individuati sei ragazzi colpevoli

Nelle prossime ore dovrebbe essere fissata l’autopsia sulla salma di Alessandro. È attesa, dunque, la notifica dei primi avvisi di garanzia nei confronti di almeno sei giovani e giovanissimi gragnanesi, iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di istigazione al suicidio. Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Gragnano e della sezione operativa della compagnia di Castellammare di Stabia, sono coordinate dalle Procure di Torre Annunziata.

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