Suicidio a Gragnano, tre adulti rischiano il processo per la morte di un ragazzo di 13 anni avvenuta nel 2022 a causa del cyberbullismo. È stata fissata un’udienza per esaminare l’opposizione all’archiviazione dell’inchiesta. Lo riporta Il Mattino.
Suicidio a Gragnano, tre adulti rischiano il processo
Alessandro, vittima di bullismo e persecuzioni, si è tolto la vita il 1° settembre 2022. Mentre tre minorenni sono stati già portati a processo per stalking, la Procura di Torre Annunziata ha richiesto l’archiviazione per tre adulti. I genitori del ragazzo hanno contestato questa decisione, ottenendo la convocazione di un’udienza camerale davanti al gup Emanuela Cozzitorto, prevista per metà aprile.
Alessandro si è tolto la vita a causa di alcuni episodi di bullismo e cyberbullismo, ma secondo i suoi genitori, la situazione è degenerata a causa di uno scambio di messaggi avvenuto nei giorni e nelle ore precedenti al tragico evento. In questa vicenda potrebbe essere coinvolta anche una donna di 40 anni, madre della fidanzatina del ragazzo di 13 anni.
Le ipotesi
Attorno a questa teoria si sviluppa l’opposizione all’archiviazione, che sarà discussa nelle prossime settimane. Nello e Katia, i genitori di Alessandro, saranno assistiti dagli avvocati Mario D’Apuzzo, Emilio Longobardi e Giulio Pepe. Due cugini degli imputati minorenni, di 23 e 36 anni, si difenderanno dalle accuse di istigazione al suicidio e stalking, relative a messaggi ricevuti dal 13enne nei mesi, nelle settimane e nei giorni che hanno preceduto il suo gesto estremo. La Procura di Torre Annunziata aveva inizialmente deciso per l’archiviazione di queste accuse.
I messaggi
I messaggi erano stati inviati tramite una chat anonima utilizzata da molti adolescenti, collegata ai profili Instagram. Tuttavia, a seguito di un’integrazione presentata dai genitori di Alessandro, è emerso un terzo nome: quello della madre della fidanzatina del ragazzo, una donna di 40 anni, che è stata iscritta nel registro degli indagati per omicidio colposo e frode processuale, in relazione ad alcune conversazioni intercettate tra lei e la figlia, che all’epoca dei fatti non era imputabile.
La panchina in suo onore
Recentemente, a Scampia, una scuola ha inaugurato una panchina gialla in memoria di Alessandro, come simbolo contro il bullismo. Con la fissazione dell’udienza, si farà luce anche sulle possibili responsabilità di alcuni adulti in questa triste vicenda, che ha suscitato l’attenzione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.