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Spreco di acqua per sushi e poke, pizzaiolo napoletano li toglie dal menu

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Giuseppe Vesi

Un pizzaiolo napoletano contro sushi e poke. La cucina asiatica, e in particolar modo quella giapponese, trova sempre più spazio sulle tavole italiane, soprattutto tra i giovani. Titolare di numerosi locali tra Napoli, Roma e Milano, il noto pizzaiolo napoletano Giuseppe Vesi punta il dito contro sushi e poke, tra le pietanze più gettonate.

“Ho capito soltanto vedendo preparare il sushi dal sushiman che non potevo accettare il grande, enorme spreco di acqua potabile necessario per preparare il riso per entrambi i piatti” ha dichiarato Vesi, sostenendo che ci sia un enorme spreco di acqua per questo tipo di preparazioni.

Spreco di acqua per sushi e poke, la battaglia del pizzaiolo napoletano

Il pizzaiolo napoletano, spiega: “Per ottenere un riso senza amido che conferirebbe al riso quella consistenza un po’ appiccicaticcia, sua principale caratteristica al palato nella nostra cucina occidentale e tradizionale, occorrono tra i 5 e 10 minuti di lavaggio sotto l’acqua corrente. Il calcolo dello spreco è facile se pensiamo che il rubinetto eroga circa 12 litri di acqua al minuto. Perciò per lavare il riso abbiamo usato quasi 100 litri di acqua”.

Ecco perché Giuseppe Vesi ha deciso di eliminare questi due piatti dai menù dei suoi locali: “Ci sono tante alternative, non c’è bisogno di adottare piatti esotici, provenienti da terre lontane, dove queste pratiche sono diffuse e spesso rappresentano il cibo primario, dai primi piatti alle pizze possiamo godere di tante altre cose gustose“.

Dunque, Vesi non ha dubbi: “Meglio una pizza o una carbonara, piatti tradizionali che, per produrli, non servono quantità industriali di acqua e non ci costringono ad inquinare”.

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