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Pasticcio tamponi, una famiglia bloccata in casa da un mese

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Una famiglia di Castello di Cisterna “intrappolata” per colpa dei tamponi. Da ventisei giorni, dal 3 settembre, una famiglia intera non può uscire di casa a causa di un campione non idoneo a certificare la negatività al Covid-19. I genitori non possono recarsi al lavoro e i due figli di 6 e 4 anni non possono riprendere la scuola.

Pasticcio tamponi, famiglia di Castello di Cisterna bloccata in casa

In una intervista al Mattino, Ciro, il papà dei bambini, ha raccontato: “Mio figlio piange, ha già subito l’isolamento della mamma, finito col tampone negativo, e da un mese è in quarantena insieme a tutti quanti noi. Dovrebbero farci l’ultimo tampone, solo a me e mio figlio, perché pare che l’ultimo campione prelevato non sia risultato idoneo”.

L’odissea

La coppia sostiene che i primi tamponi sono stati effettuati il 7 settembre, quattro giorni dopo la comunicazione all’Asl. Il 10 settembre è arrivata la conferma della positività per la madre con conseguente quarantena per padre e figli. La donna ha raccontato: “Comincia l’incubo. Il 12 2 settembre ci rifanno il tampone, ma poi ci dicono che c’è stato un errore e che i risultati, tutti negativi, non saranno presi in considerazione. Il 21 settembre ci sottoponiamo nuovamente tutti e quattro al tampone che provi la guarigione ma dopo una mezz’ora arrivano a casa altri operatori che vogliono effettuarlo di nuovo. Noi però, certi di un errore, ci siamo rifiutati. Il 23 settembre, due giorni dopo, solo io sono stata sottoposta all’ultimo tampone di guarigione, e qualche giorno dopo ho ricevuto telefonicamente i risultati di quello effettuato il 21 settembre che risulta negativo come quello di mia figlia. Ma i risultati di mio marito e del piccolo non ci sono


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