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Nicola dato alle fiamme, fermato il presunto responsabile: caccia al complice

Il presunto responsabile del tentato omicidio di Nicola Liguori è stato portato presso il commissariato di Polizia. Lo svuotacantine di Frattamaggiore è stato cosparso di benzina e dato alle fiamme nella notte tra giovedì 30 giugno e venerdì 1 luglio mentre si trovava in videochiamata con la fidanzata. Come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino, gli agenti della Polizia di Stato hanno fermato il 36enne Pasquale Pezzella presso l’abitazione del padre, nella zona cosiddetta del 100 alloggi, poco distante da viale Tiziano dove è avvenuto il tentato omicidio

Tentato omicidio di Nicola Liguori, fermato il presunto responsabile

Il 36enne si trova sotto interrogatorio dopo la svolta delle indagini avvenuta nella prima serata di ieri, domenica 3 luglio. Decisiva – in tal senso – la dettagliata denuncia della mamma e del fratello della vittima. Dopo ore difficili, la donna ha fornito indicazioni decisive ai fini delle indagini. Il 34enne, padre di una bambina, attualmente si trova in coma farmacologico e in imminente pericolo di vita al Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari.

Biagio, il fratello di Nicola Liguori, ha spiegato che “la cosa più difficile è stato convincere mia mamma. Terrorizzata come non mai. Quella maledetta notte si è trovata di fronte all’improvviso mio fratello completamente nudo, le fiamme avevano carbonizzato sulla sua pelle tutti gli indumenti che indossava. Negli ultimi istanti di lucidità, Nicola le ha gridato: Mamma scappa via, e porta con te anche mia figlia. Quello è capace di venire a bruciare anche te”.

Il racconto

“Se Nicola non è morto, è perché le sue urla sono arrivate fino in cielo, un uomo è sceso con una coperta e gliel’ha buttata addosso, lui si era istintivamente buttato per terra dopo aver fatto pochi passi. Ho adagiato mio fratello sui sedili della mia macchina. Si lamentava forte. Era tutto un dolore. Ho impiegato meno di due minuti per arrivare al pronto soccorso dell’ospedale di Frattamaggiore. In macchina gli ho chiesto chi lo aveva ridotto in quello stato. E Nicola, che ha un fisico possente, ha avuto la forza e la lucidità di indicare in Pasquale Pezzella e in un suo amico quelli che lo avevano cosparso di benzina e poi avevano appiccato il fuoco con un accendino. Ed è riuscito poi a spiegarmi anche il motivo” ha spiegato Biagio Castaldo. E ancora: “Nicola mi aveva confidato che questo Pasquale lo accusava del furto di uno scooter in disuso, lasciato in sosta sotto la sua abitazione. Una falsità, io ho un mezzo quasi uguale a quello sparito ma molto più nuovo”.

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