Operazioni delle forze dell’ordine nella Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta: sequestrate ben sei attività. Ecco tutti i dettagli delle operazioni.
Sequestri nella Terra dei Fuochi
In attuazione del Piano d’azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti firmato il 19 novembre 2018 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, dai Ministri interessati e dal Presidente della Regione Campania, la Cabina di Regia presieduta dall’ Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania, ha disposto operazioni interforze di controllo straordinario del territorio nei comuni di Napoli, Grumo Nevano, Qualiano, Casandrino, Pozzuoli.
In campo ventuno equipaggi, per un totale di settanta unità appartenenti al Raggruppamento “Campania” dell’Esercito Italiano, ai Carabinieri di Grumo Nevano e di Qualiano, alla Polizia di Stato del Commissariato di Giugliano, alla Guardia di Finanza di Giugliano e di Frattamaggiore, al ROAN della Guardia di Finanza di Napoli, alla Polizia metropolitana di Napoli, alle Polizie locali di Napoli, Pozzuoli, Casandrino e Aversa.
Sono state controllate otto attività commerciali ed imprenditoriali di cui sei sequestrate. Identificate anche venti persone (cinque denunciate all’Autorità giudiziaria, quattro sanzionate amministrativamente e due lavoratori irregolari) e sequestrati 19 veicoli tra cui sedici imbarcazioni parcheggiate in un cantiere nautico. In totale sono state contestate sanzioni amministrative per circa 21mila euro.
L’individuazione degli obiettivi è stata effettuata anche grazie all’impiego dei droni da parte del Raggruppamento Campania dell’Esercito. In particolare, nel comune di Qualiano è stato sequestrato un cantiere nautico abusivo nel quale operavano lavoratori irregolari.
Il proprietario è stato deferito in stato di libertà. A Napoli e ad Aversa sono state sequestrate ulteriori due attività di carrozzeria, sanzionati amministrativamente i proprietari e sequestrate tre autoveicoli.
A Casandrino è stato sequestrato un calzaturificio e a Pozzuoli un’area di 600 mq adibita a parcheggio abusivo, mentre a Marcianise è stata individuata un’area dove vi erano depositate, con gravi pregiudizi ambientali, diverse parti di auto rubate utilizzate come ricambi.