NAPOLI. In esclusiva nazionale nel settecentesco cortile di Casa Morra, Terry Riley si esibirà al pianoforte e synth con il figlio Gyan alla chitarra. Questo evento è ovviamente organizzato dalla Fondazione Morra, da sempre attenta a proporre in città le neo-avanguardie contemporanee, in collaborazione con la E-M ARTS.
Terry Riley in concerto a Napoli
Un evento unico per la città partenopea, il grande artista di musica contemporanea che ha generato la musica minimalista “ripetitiva”, seguita da tanti altri musicisti minimalisti e da formazioni di musica popolare. Negli ultimi anni è in tour con il figlio Gyan alternando momenti musicali tipici del repertorio folk e jazz fino, ovviamente, a toccare momenti di avanguardia minimale.
Nella suggestiva Casa Morra – Archivio d’Arte Contemporanea di Napoli un’occasione eccezionale per ascoltare e comprendere le intricate strutture sonore del duo Terry Riley e Gyan Riley i quali, diffondendo un’intensa e vibrante energia, ampliano la propria particolare comunicazione artistica in maniera neurotica e stimolante.
Nella suggestiva Casa Morra – Archivio d’Arte Contemporanea di Napoli un’occasione eccezionale per ascoltare e comprendere le intricate strutture sonore del duo Terry Riley e Gyan Riley i quali, diffondendo un’intensa e vibrante energia, ampliano la propria particolare comunicazione artistica in maniera neurotica e stimolante.
Terry espande i confini della struttura prescelta e grazie agli ‘incitamenti’ di Gyan giungono in direzioni insolite verso maratone di creazione spontanee e ipnotiche. Questa forza sonora interagisce con l’ambiente spaziale e il vigore del pubblico, generando un’esperienza di grande impatto che agisce nella profondità dell’animo.
Per Terry Riley la musica è un modo per collegarsi ad un potere forte, ancora indistinto. Gyan è un chitarrista virtuoso di formazione classica influenzato dalle strutture ritmiche del Nord Africa e della Spagna ed un esperto improvvisatore.
Padre e figlio generano una performance di corrispondenze intuitive in cui si influenzano a vicenda in un flusso emozionale intenso e intimo. Le strutture armoniche generate dal pianoforte e dalla chitarra, guidate dal genio umano, creano profonde tessiture sonore che si compenetrano attraverso una reciproca capacità di improvvisazione.
Per Terry e Gyan la materia sonora è un processo incessante proveniente dall’ignoto fatto di movimenti modulari e ritmi semplici che vanno intesi come una pulsazione universale costante.
Il concerto si svolgerà il 27 Luglio 2018 presso il cortile di Casa Morra in Napoli, in via Salita San Raffaele 20/c; con inizio alle ore 21:00 e biglietto unico al prezzo di euro 18,00 + d.p.
Chi è Terry Riley
Capostipite del minimalismo, Terry Riley ha attraversato sei decenni di musica d’avanguardia restando sempre se stesso, inventando procedimenti e strutture talmente flessibili che, al pari dei suoi amati raga indiani, resistono nel tempo e influenzano un’ampia gamma di musiche in apparenza lontane e inconciliabili, dal jazz modale di Miles Davis e John Coltrane, al Canterbury sound dei Soft Machine, alla psichedelia dei Pink Floyd, ai moduli di Philip Glass e Steve Reich passando per il rock di The Who e la kosmische music dei Tangerine Dream. Famoso per l’introduzione della “ripetizione dei motivi musicali occidentali” ha ideato i primi esperimenti su tape loop e sistemi di delay che hanno lasciato un segno indelebile nella musica sperimentale. Ha iniziato a esibirsi come pianista solista negli anni ’50, quando studiava composizione a San Francisco e Berkeley, in classe insieme con La Monte Young. Negli anni ’60 organizza delle performances sonore prolungate fino all’alba, anticipando i rave underground.
Dopo la laurea a Berkeley, nel 1963 pubblica Music for the Gift per lo spettacolo scritto da Ken Dewey, utilizzando due registratori per generare dei brani con un sistema di delay – feedback a nastro soprannominato Time Lag Accumulator suonando in loop la versione di Chet Baker di So What di Miles Davis. Questo effetto loop scatena il suo interesse per la ripetizione come mezzo di espressione musicale, e nel 1964 completa l’opera più famosa In C, riconosciuta come pilastro della musica elettronica.
Nel ‘68/’69 con A Rainbow in Curved Air anticipa la musica ambient e nel 1970 durante il suo primo viaggio in India per studiare con il maestro vocale Pandit Pran Nath comincia la ricerca sui suoni-trance.
Nello stesso periodo, fa amicizia con David Harrington della Kronos Quartet e collabora a numerosi concerti per quartetto d’archi e orchestra, con Salome Dances for Peace (1989) Riley e Kronos sono nominati a un Grammy. Nel 2005 collabora con il poeta Michael McClure in I Like Your Eyes Liberty e nel 2008 pubblica due lavori: Cusp of Magic e Banana Humberto (etichetta Sri Moonshine). Nel 2011 pubblica con suo figlio Gyan un album di concerti dal vivo (Sri Moonshine) e successivamente la composizione Aleph, per il sintetizzatore Korg Triton 88 in origine creato per Aleph-Bet Sound Project al Jewish Museum of San Francisco, pubblicato dalla Tzadik nel 2012.
Nel ‘68/’69 con A Rainbow in Curved Air anticipa la musica ambient e nel 1970 durante il suo primo viaggio in India per studiare con il maestro vocale Pandit Pran Nath comincia la ricerca sui suoni-trance.
Nello stesso periodo, fa amicizia con David Harrington della Kronos Quartet e collabora a numerosi concerti per quartetto d’archi e orchestra, con Salome Dances for Peace (1989) Riley e Kronos sono nominati a un Grammy. Nel 2005 collabora con il poeta Michael McClure in I Like Your Eyes Liberty e nel 2008 pubblica due lavori: Cusp of Magic e Banana Humberto (etichetta Sri Moonshine). Nel 2011 pubblica con suo figlio Gyan un album di concerti dal vivo (Sri Moonshine) e successivamente la composizione Aleph, per il sintetizzatore Korg Triton 88 in origine creato per Aleph-Bet Sound Project al Jewish Museum of San Francisco, pubblicato dalla Tzadik nel 2012.
Nel 2015 si concretizza il duo The Rileys: Terry & Gyan iniziano una serie di concerti per pianoforte, synth e chitarre girando il mondo. Una celebrazione delle strutture complesse improvvisate contenenti elementi di minimalismo, jazz, ragtime e raga Indiano del Nord, combinazioni musicali che caratterizzano la musica dei Riley.
“Niente di tutto quello che ho fatto in questa vita mi ha dato più soddisfazione di improvvisare su queste canzoni con Gyan. La sua presenza, brillante e virtuosa, mi sorprende ogni volta, e mi dona grande energia. Non avrei potuto sognare una migliore unione della mente e dello spirito in questa collaborazione”.