Torna di nuovo online – per la seconda volta in 6 mesi – il video ho che ritrae Tiziana Cantone, la ragazza di 33 anni che il 13 settembre del 2016 si suicidò dopo la diffusione in rete di alcuni suoi video pornografici amatoriali. A renderlo noto è Il Fatto Quotidiano.
Tiziana Cantone, torna online il video hot
La pubblicazione online di uno dei suoi video riapre la ferita mai guarita per i familiari della ragazza napoletana che si tolse la vita nel 2016, dopo aver intrapreso una lunga battaglia legale per far sparire quelle immagini dalla rete, ma l’esito fu una ulteriore mazzata per la giovane.
È la seconda volta in due mesi
Già nel maggio scorso un video di Tiziana Cantone era di nuovo online, accompagnato addirittura da una presentazione in cui si faceva riferimento al fatto che la ragazza si fosse uccisa proprio a causa di questi video. Non c’è pace insomma per i familiari della 33enne.
Il caso di Tiziana Cantone
Il caso di Tiziana Cantone ha suscitato notevole interesse mediatico sia in Italia che all’estero e fu oggetto di interrogazione parlamentare; le circostanze che indussero la donna al suicidio funsero da incentivo all’approvazione unanime dell’emendamento sul cosiddetto revenge porn al D.d.l. n. S. 1200, anche noto come Codice rosso.
La storia di Tiziana Cantone
Tiziana Cantone nacque a Casalnuovo di Napoli il 15 luglio 1983, figlia di Maria Teresa Giglio, impiegata comunale, e di un padre che la abbandonò poco dopo la nascita. Crebbe con la madre e la nonna, si diplomò al liceo classico e iniziò studi universitari di giurisprudenza, che non portò a termine per dedicarsi all’attività di famiglia.
Intraprese una relazione con Sergio Di Palo, più grande di lei di una decina d’anni, con il quale convisse brevemente nel 2015. A partire dal novembre del 2014 Cantone ebbe rapporti sessuali consensuali con altri uomini, che vennero filmati in sei occasioni e diffusi dalla Cantone stessa via WhatsApp. In particolare un video caricato il 25 aprile 2015 su un portale di contenuti pornografici, nei mesi seguenti divenne virale, con una battuta della donna successivamente trasformata in un meme su internet e poi apparsa su magliette, gadget di vario genere e citata persino nella canzone Fuori c’è il sole di Lorenzo Fragola.
L’eco mediatica ricevuta suo malgrado spinse Cantone ad isolarsi e rinunciare al proprio impiego, rivolgendosi al contempo, il 13 luglio 2015, al tribunale di Aversa per chiedere la rimozione dei video da siti e motori di ricerca. Nel novembre del 2015 Cantone chiese di cambiare il proprio cognome in Tiziana Giglio (adottando quindi il cognome della madre); la richiesta fu valutata positivamente nel gennaio del 2016 dal comando dei Carabinieri di Castello di Cisterna e accolta dal prefetto di Napoli nel luglio dello stesso anno.
Nonostante la modifica del nome e vari trasferimenti in diversi comuni d’Italia, la ricerca dell’anonimato della donna incontrò enormi difficoltà: la causa legale intentata per ottenere il diritto all’oblio portò alla parziale rimozione dei video da numerosi siti web, ma, per errori procedurali del proprio legale, Cantone fu condannata a pagare più di 20.000 euro di spese legali. Cantone, ormai in stato di depressione, tentò più volte il suicidio, riuscendo nel drammatico intento il 13 settembre 2016 impiccandosi nello scantinato della casa di una zia dalla quale si era rifugiata.