Cronaca Napoli, Napoli

Tragedia di Acerra: il pitbull ha ucciso la bimba, ma di chi è davvero la colpa

acerra sequestrato cellulare Vincenzo Loffredo
La casa sotto sequestro e i genitori di Giulia
acerra sequestrato cellulare Vincenzo Loffredo

Acerra è stata scossa dalla tragica morte di Giulia, una bambina di nove mesi, sbranata dal pitbull di famiglia mentre il padre dormiva, scoprendo l’orrore al suo risveglio.

Tragedia di Acerra: ma di chi è davvero la colpa?

Una premessa è doverosa: le indagini sono ancora in corso, ma la drammatica vicenda che ha scosso Acerra nella notte del 15 febbraio ha già fatto il giro dell’Italia, suscitando dolore, rabbia e sgomento. Giulia, una bambina di appena nove mesi, è morta sbranata da Tyson, il pitbull di famiglia. Un cane cresciuto in casa, al fianco della piccola, che secondo il racconto del padre l’avrebbe aggredita nel sonno, scuotendola violentemente fino a spezzarle il collo.

Secondo quanto ricostruito finora, il padre – stremato dopo una lunga giornata di lavoro – si sarebbe addormentato profondamente, accorgendosi solo al risveglio dell’orrore consumato in camera da letto: sua figlia in una pozza di sangue. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

La responsabilità è del cane o dei padroni?

Questo tragico episodio riapre un dibattito annoso: esistono davvero razze pericolose o la responsabilità è sempre e solo di chi educa e gestisce l’animale? Il primo istinto, di fronte a una tragedia simile, è pensare che alcune razze – come i pitbull – non dovrebbero convivere con i bambini. Ma la realtà è più complessa. Esistono innumerevoli esempi di cani della stessa razza impiegati nella pet therapy o come fedeli compagni di vita. La verità è che un cane non è un passatempo, ma una scelta di amore e responsabilità.

Un cane non è un giocattolo

Adottare un cane significa assumersi un impegno enorme, paragonabile a quello di crescere un figlio. Non basta occuparsi del suo cibo o delle visite veterinarie, occorre prendersi cura del suo equilibrio psicologico, comprenderne la natura e rispettarne l’indole. Forzare un animale a vivere esperienze non adatte a lui, trattarlo come un giocattolo o un accessorio, può avere conseguenze devastanti.

La riflessione necessaria

La tragedia di Acerra ci obbliga a guardare oltre l’emozione del momento. È giusto demonizzare un’intera razza o bisogna puntare il dito contro chi non si assume fino in fondo le responsabilità di una corretta gestione? Un cane, qualunque sia la sua taglia o razza, non può essere lasciato in balia di se stesso né in contesti non adatti alla sua natura.

Serve maggiore consapevolezza e un’educazione responsabile alla convivenza con gli animali, perché ogni tragedia di questo tipo non è solo una sconfitta per una famiglia, ma per l’intera società.

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