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Tufino, bimba di 4 anni morta: due versioni sul decesso e indagini in corso

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Foto di repertorio

È iniziata con due richieste di soccorso contrastanti la tragica vicenda della bambina di 4 anni, morta nella notte tra venerdì e sabato in un’abitazione di via Roma, a Tufino, in provincia di Napoli. La prima chiamata al 118 ha parlato di una presunta ingestione di un liquido, mentre nella seconda versione, giunta pochi minuti dopo, si è ipotizzata una caduta dalle scale. La Procura di Nola ha acquisito entrambi i particolari nell’ambito delle indagini, avviate per chiarire le circostanze della morte della piccola, che i sanitari hanno trovato già priva di vita al loro arrivo.

Bambina morta in casa a Tufino, la ricostruzione della tragedia

La prima chiamata al servizio di emergenza è arrivata intorno all’una di notte di sabato 14 dicembre. A chiedere aiuto è stato un uomo, presumibilmente il compagno della zia della bambina, che ha riferito che la piccola aveva ingerito qualcosa ed era svenuta. L’intervento è stato così catalogato come “ab ingestis”, ipotizzando un caso di avvelenamento da ingestione. Subito dopo, una seconda telefonata, stavolta da parte di una donna, probabilmente la zia, ha raccontato una dinamica completamente diversa: la bambina sarebbe caduta dalle scale.

La centrale operativa del 118 dell’Asl Napoli 3 Sud ha immediatamente inviato un’ambulanza e un’automedica. Al loro arrivo, però, i sanitari hanno constatato che la bambina era già deceduta. In casa era presente solo la zia; il compagno non era più sul posto. A un primo esame esterno del corpo, la piccola è apparsa in condizioni di possibile denutrizione e con segni evidenti di lividi su diverse parti del corpo, presumibilmente compatibili con una caduta. Inoltre, è stata riscontrata un’ustione su un gluteo, che si ipotizza possa essere stata causata alcuni giorni prima dal contatto con una stufa.

I possibili maltrattamenti

Visti i sospetti di possibili maltrattamenti, i sanitari hanno immediatamente allertato i carabinieri. Le indagini sono ora coordinate dalla Procura di Nola e condotte dai militari dell’Arma, che stanno cercando di ricostruire con precisione quanto accaduto e chiarire le dinamiche della tragedia.

La bambina viveva in quell’abitazione da alcuni mesi, affidata alla cugina del padre. La decisione sull’affidamento tra i genitori era prevista per marzo 2025, nell’ambito di un procedimento presso il Tribunale per i Minori. Secondo la ricostruzione preliminare degli inquirenti, la piccola si sarebbe svegliata nella notte, avrebbe tentato di scendere al piano inferiore percorrendo una scala a chiocciola, ma avrebbe perso l’equilibrio, cadendo violentemente.

Uno degli aspetti ancora da chiarire riguarda i tempi della chiamata ai soccorsi. Gli investigatori ipotizzano che le ferite riportate dalla bambina potrebbero essere state inizialmente sottovalutate e che il 118 sia stato allertato solo in un secondo momento, quando la situazione era ormai compromessa e la bambina aveva perso conoscenza.

Un altro elemento di rilievo è l’avviso tardivo alla madre della piccola, informata del decesso solo alle 15 di sabato, oltre dodici ore dopo la tragedia. La donna è assistita legalmente dagli avvocati Benito Palmieri e Luigi Grillo, del Foro di Santa Maria Capua Vetere, che già seguivano il procedimento sull’affidamento.

Intanto, la Procura ha disposto l’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso, che potrebbe svolgersi già nelle prossime ore. Gli esiti dell’esame saranno fondamentali per verificare la compatibilità dei segni sul corpo della piccola con le versioni fornite e stabilire eventuali responsabilità.

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