Cronaca Napoli, Napoli

Morte Ugo Russo, il garante dei detenuti: “A Napoli non giri col Rolex”

loading-image

Pietro Ioia, garante dei detenuti per il comune di Napoli ed ex detenuto, è intervenuto recentemente al programma La Zanzara di Cruciani e Parenzo in onda su Radio24. Ioia ha parlato dell’omicidio del giovane Ugo Russo, dicendo la sua sul triste episodio avvenuto nel quartiere Santa Lucia a Napoli.

“Per me due sono le vittime. Il carabiniere ed il ragazzo. Non mi sento di stare dalla parte del carabiniere o del ragazzo. Però penso che la reazione del giovane carabiniere è stata un poco eccessiva, infatti è accusato di omicidio volontario”. Quanto accaduto poteva essere fermato prima? Ioia ha dichiarato: “Si, si, al primo colpo al petto si poteva fermare. E poi noi sappiamo com’è questa città, come si fa a camminare con un Rolex in coppa o’ braccio, insomma, sai che più o meno puoi subire una rapina. Tu sei carabiniere. Devi sapere queste cose. Io col Rolex al braccio a Napoli non ci cammino”.

Ugo Russo, il carabiniere che gli ha sparato ha colpa?

Il carabiniere 23enne in servizio nel bolognese che ha sparato a Ugo Russo può essere realmente considerato colpevole di un delitto? Pietro Ioia si è espresso anche su tale questione, affermando: “No, la colpa al carabiniere no, però…Il punto fondamentale è che col Rolex al polso a Napoli non giri. Guarda che il sindaco ha fatto un’ordinanza proprio per i turisti col Rolex da anni. Lasciate il Rolex in albergo e mettete l’orologio di plastica”. Nonostante tutto, a Napoli c’è una parte di popolazione che sembra dare ragione al 15enne defunto. Ioia ha spiegato la situazione: “Lì c’è consenso solo per l’età del ragazzo, ma nel cuore nostro sappiamo che il ragazzo ha sbagliato. Perché il guaglione teneva 15 anni, p***a miseria. Non si può morire così a 15 anni a Napoli”.

Quindi cosa avrebbe dovuto fare il giovane carabiniere ora indagato per omicidio volontario? Forse lasciare a casa la pistola? Ricordiamo come il militare in quel momento non fosse in servizio. Il garante dei detenuti ha risposto in tal caso: “Per me si. Era meglio se lasciava a casa la pistola e l’orologio. Sappiamo com’è Napoli. Senza Rolex non succedeva”. Vincenzo, padre del 15enne, ha espresso alcune dichiarazioni circa la collanina trovata nella tasca di Ugo. L’uomo ha affermato: “La collanina che Ugo aveva in tasca quando è morto e che in molti hanno pensato fosse il bottino di una precedente rapina, era invece sua. Tante foto lo dimostrano”.

NapoliUgo Russo