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Università a Scampia, 21 milioni erogati dalla Regione: il punto della situazione

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NAPOLI. Convocata oggi una riunione congiunta delle commissioni Politiche Urbane e Scuola, presiedute rispettivamente da Eleonora de Majo e Luigi Felaco, per fare il punto sull’interruzione dei lavori per la costruzione dell’università a Scampia. Sono intervenuti l’assessore  alle Politiche Urbane Carmine Piscopo, l’assessora all’Istruzione  Annamaria Palmieri, il Responsabile Unico del Procedimento Raffaele  Esposito e diversi consiglieri municipali. Assenti, invece, i rappresentanti della Regione Campania.

Lavori per l’università a Scampia

Un’occasione di confronto per capire, con tutti gli organi coinvolti,  quali fattori hanno provocato l’interruzione dell’erogazione dei fondi  stanziati per il completamento dei lavori per la sede dell’Università  a Scampia. Questo lo scopo della riunione di oggi, hanno precisato in  apertura i presidenti de Majo e Felaco, ed il fatto che la Regione  Campania, seppur invitata, sia assente (erano stati invitati il vice  presidente Buonavitacola e il dirigente dell’area competente) rende  difficile capire le motivazioni di un fatto che penalizza l?intero  processo di riqualificazione del territorio di Scampia.

L’assessore Piscopo ha ricordato che sul territorio di Scampia è in  corso il più grande progetto di rigenerazione urbana sul quale è  impegnata l’amministrazione comunale, con il Governo centrale,  attraverso il Bando Periferie, il Pon Metro ed il Patto per Napoli.  Per quanto riguarda la costruzione della sede dell’Università, che  dovrà ospitare la Facoltà di Scienze Infermieristiche, ha spiegato che sul progetto esistono due filoni di finanziamento. Il primo è di 31  milioni di euro, per la costruzione della struttura, dei quali la Regione ha finora riconosciuto 26 milioni ed erogato 21. Il blocco  dell’erogazione attuale riguarda proprio gli ultimi 5 milioni di euro,  necessari al completamento dell’opera. C’è poi un secondo filone di  finanziamento, pari a 20 milioni di euro, necessari ad opere di  adeguamento e completamento. Di questo fondo, circa 8 milioni sono  destinanti ad opere di completamento e circa 12 all’acquisto di  attrezzature tecnico-scientifiche. In questo procedimento il Comune,  in qualità di stazione appaltante, è costretto ad interrompere i  lavori se non riceve le tranches di finanziamento. Piscopo ha inoltre  fatto riferimento ad una variante al progetto, relativa agli anni 2009  – 2010 (cd. ?variante Gregotti?) sulla quale la Regione ha acceso un  faro chiedendo chiarimenti all?amministrazione comunale. Chiarimenti  che sono sempre stati forniti in tutti i tavoli tecnici e politici,  pertanto risulta ora necessario che la Regione eroghi i restanti fondi  stanziati in modo da scongiurare l’interruzione dei lavori e non  compromettere l’erogazione del secondo finanziamento di 20 milioni.

Risulta evidente, ha concluso Piscopo, che l’amministrazione, che  comunque è impegnata anche nella ricerca di ulteriori fonti di  finanziamento, resta disponibile a fornire tutte le delucidazioni che  la Regione riterrà di richiedere.
La ricostruzione della complessa vicenda dal punto di vista dei  finanziamenti e dei tavoli tecnici con la Regione Campania è stata  fornita dal responsabile unico del procedimento, dal 2013, architetto  Raffaele Esposito. Si tratta di finanziamenti che fanno capo a diverse  direzioni regionali, con le quali in questi mesi è intercorsa una  fitta corrispondenza soprattutto per chiarimenti chiesti dalla Regione  stessa sulle varianti intervenute in corso d’opera; i chiarimenti sono  stati forniti e, nonostante resti aperta ancora la questione relativa  alla progettazione della variante, in buona sostanza la Regione ha  riconosciuto le ragioni del Comune; sta di fatto che, allo stato, se  non arrivano i circa 4 milioni per lo stato di avanzamento dei lavori,  che a sua volta il Comune deve riconoscere all’associazione temporanea  di imprese che sta costruendo l’università, risulta impossibile tenere  aperto il cantiere rischiando di accumulare, nel frattempo, ulteriori  debiti anche per il contenzioso che ne può derivare. Restano pertanto  bloccate anche le ulteriori gare che, da cronoprogramma, sarebbero  dovute partire per il completamento della struttura e l’acquisto di  arredi.

Diversi consiglieri sono intervenuti nel corso della riunione: l’assenza degli interlocutori regionali invitati al tavolo odierno,  una volta che in innumerevoli incontri tecnici sono stati forniti i  chiarimenti richiesti, dimostra l’assenza della volontà politica di  portare a termine il progetto, con il rischio di perdere quanto finora  realizzato (Andreozzi di Dema); l’importanza del progetto, il destino  dei lavoratori del cantiere, infine l’indebitamento verso le imprese  impongono che al più presto ci sia una interlocuzione di carattere  politico con le commissioni regionali competenti per fare chiarezza e  sbloccare la situazione (Bismuto di Dema); d’accordo con la proposta  anche la consigliera Menna (Mov. 5 Stelle) che ha ricordato che in  Regione è ancora senza risposta una interrogazione del gruppo  regionale sull’argomento; verificata l’insussistenza di cause tecniche  del venir meno del flusso di finanziamenti, se il problema è  riconducibile ad una alterazione della relazione politica tra Comune e  Regione, è opportuno che il Sindaco stesso interloquisca, con un atto  di natura politica, con il Presidente della Regione al fine di  scongiurare il blocco del cantiere ha proposto Coppeto (Sinistra  Napoli in Comune a Sinistra); si tratta di una utile iniziativa, per  Palmieri (Napoli Popolare), quella di un atto politico del Sindaco,  per sbloccare la situazione senza sottovalutare il fatto che c’è  comunque attenzione da parte della Regione ai progetti di  rigenerazione territoriale, come dimostra il recente sblocco della  stazione del cantiere per la stazione Scampia della metropolitana.

L’assessora all’Istruzione Annamaria Palmieri è intervenuta per  sottolineare che in molti altri settori si è evidenziata una  incapacità di spesa della Regione che si proietta, ad esempio, su  asili nido e edilizia scolastica, che fa da freno a progetti di  rigenerazione dei territori e che indirettamente determina la  diminuzione dei finanziamenti statali che sono calibrati sulla spesa  storica e non sul fabbisogno.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche il sindacalista della  Cisl Massimo Capuozzo che, a nome dei circa 40 dipendenti impiegati  nel cantiere, ha espresso grande preoccupazione per l’imminente  chiusura e auspicato che Regione e Comune ritrovino al più presto le  ragioni del dialogo per completare un’opera che è stata già realizzata  per oltre il 70%, e i consiglieri di Municipalità Claudio Di Pietro,  che ha definito grave e punitivo per Scampia l’atteggiamento della  Regione, e Maria De Marco, per la quale non di scontro frontale ha  bisogno il territorio ma di chiarezza da parte della Regione su che  cosa ancora oggi ostacoli il completamento di un progetto importante  per l’intera città, di cui, tra l’altro, la stessa Regione è  promotrice e finanziatrice.

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