NAPOLI. Si è svolta questa mattina la visita al cantiere per verificare lo stato dei lavori per la costruzione del polo universitario destinato ad ospitare le professioni sanitarie. Dopo le due riunioni già dedicate all’argomento, i presidenti Eleonora de Majo e Luigi Felaco, insieme a Guido Trombetti per l’Università Federico II, alla dirigente del servizio Edilizia Residenziale Pubblica Paola Cerotto e alla consigliera dell’Ottava Municipalità Maria de Marco hanno constatato la ripresa dei lavori e fatto il punto sulle prossime azioni.
Sopralluogo per l’università a Scampia
Un’opera di grande valore per il territorio che si inserisce nell’ambito della rigenerazione urbana di Scampia insieme all’abbattimento delle Vele. Soddisfazione, al termine del sopralluogo di questa mattina al cantiere per la costruzione del polo universitario di Scampia, è stata espresa dai presidenti delle commissioni Politiche urbane e Scuola, Eleonora de Majo e Luigi Felaco, che hanno verificato le attività già svolte insieme ai tecnici impegnati nella costruzione e a quelli comunali. Più della metà del progetto, ha spiegato la dirigente Cerotto, è stata già realizzata, e con la ripresa delle attività del 24 maggio scorso, seguita allo stop forzato per la mancata erogazione dell’ulteriore tranche di finanziamenti, si confida nella possibilità di rispettare i tempi fissati per la consegna ad ottobre dell’anno prossimo. Per garantire questo obiettivo, entro la prossima settimana, si procederà ad incontrare i responsabili dell’ATI appaltatrice dei lavori e a stilare un cronoprogramma realistico, ora che il problema della liquidità immediata è stato risolto con l’erogazione della quota residua da parte della Regione e con i fondi messi a disposizione dal Comune nell’ambito del Patto per Napoli. Resta ferma l’intesa con la Regione e l’Università, con le quali si lavora a stretto contatto e nell’ambito di un’interlocuzione che non si è mai interrotta, ha sottolineato la dirigente, per rendere possibile la realizzazione del comune obiettivo.
Un cantiere imponente, del valore di 51 milioni di euro, hanno spiegato i responsabili tecnici dei lavori, composto da cinque piani fuori terra, due interrati, un parcheggio scoperto ed uno sotterraneo, sei ascensori, grandi spazi per la didattica e la formazione degli studenti delle professioni sanitarie e un polo di medicina del territorio, che potrà contare su due sale operatorie e trentasette posti di degenza in camere singole. Qui, ha spiegato Guido Trombetti, delegato del Rettore dell’Università Federiciana, saranno allocate le specialità sanitarie non reperibili altrove, in particolare i servizi per la medicina della donna e del bambino, e saranno erogate prestazioni sanitarie per le quali già si pensa a sistemi di convenzionamento con la ASL. Ognuno per la sua parte, ha detto Trombetti, occorre sollecitare i vertici dei rispettivi enti, per garantire una ripresa celere dei lavori e scongiurare il rischio di un mancato rispetto del termine fissato.
Analoga richiesta è venuta dal consigliere Andreozzi (Dema) e dalla consigliera municipale de Marco che hanno ribadito la grande attesa del territorio per il completamento dell’opera che contribuirà a disegnare il nuovo volto del quartiere.