CERCOLA. Tassi usurari oltre il 70%, la minaccia costante in caso di mancata restituzione dei soldi, di ricorrere a persone legate al “sistema” camorristico della zona, lo stesso, tra l’altro, dal quale provenivano anche i soldi elargiti a tassi usurai alle vittime cadute nella spirale.
Due arresti, un uomo e donna, una 54enne di Cercola e un 76enne di Volla, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di estorsione ed usura con le aggravanti di avere commesso il delitto avvalendosi della condizioni con metodologia mafiosa, nonché del reato di esercizio abusivo della professione di intermediario finanziario. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.
Usura, due arresti tra Volla e Cercola
In particolare, la donna è ritenuta responsabile di estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso, mentre entrambi dovranno rispondere di aver esercitato abusivamente l’attività di intermediari finanziari.
I carabinieri della tenenza di Cercola hanno dato esecuzione questa mattina all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti dei due soggetti, i quali con diverse forme di violenza verbale – minacce, ricatti – tenevano costantemente sotto scacco le vittime. Una di esse, un anziano, ha alla fine sporto denuncia presso i carabinieri della tenenza di Cercola permettendo in tal modo di rompere il circolo maledetto e criminale dei due ‘cravattari’.
Le indagini
L’indagine, condotta dalla Tenenza di Cercola ha potuto ricostruire una lunga serie di prove di ricatto degli usurai, infine arrestati, in particoalre: i prestiti a tassi usurari pari al 71,42 % di denaro; la minaccia, in caso di mancata restituzione dei soldi, di ricorrere a persone legate al “sistema”, dal quale provenivano anche i soldi elargiti a tassi usurari.
L’attività criminale portata avanti dai due soggetti – infine, destinatari del provvedimento cautelare – dell’attività di intermediario finanziario era svolta in forma totalmenmte abusiva, senza cioè essere iscritti nell’apposito albo. Le indagini dei militari dell’arma della locale tenenza hanno accertato che in diversi casi venivano elargite diverse centinaia di euro – in alcuni casi da un iniziale prestito di 700 euro, la somma da restituire con gli interessi quasi raddoppiati era di 500 euro, oltre alla cifra inizialmente prestata – un giro di usura che vedeva coincolte diverse vittime a partire dal 2003 circa.
La donna di Cercola è stata trasferita nel carcere di Pozzuoli, mentre all’uomo, di Volla, è stato notificato il divieto di dimora nella provincia di Napoli.