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Valorizzazione dei parchi urbani, l’ipotesi in commissione ambiente

villa comunale

NAPOLI. La commissione presieduta da Marco Gaudini ha oggi discusso  dell’ipotesi di dar vita ad un regolamento che consenta di valorizzare i parchi urbani, o meglio alcune aree dei parchi, per eventi e  manifestazioni promosse da soggetti terzi che possono così contribuire  alla loro valorizzazione e messa in sicurezza.

La valorizzazione dei parchi urbani

Ci sono aree all’interno dei parchi, nella generale situazione di  difficoltà in cui questi versano sia dal punto di vista del verde che  della manutenzione, che potrebbero essere messe a disposizione per  eventi ed attività, proposte da soggetti esterni, che potrebbero così  contribuire alla riqualificazione e manutenzione delle aree verdi. Per  realizzare questo progetto, ha aggiunto il presidente Gaudini, occorre  rimuovere alcuni ostacoli di ordine burocratico: rivedere ed  aggiornare la regolamentazione dei parchi cittadini, che fa  riferimento ad un strumento che risale al 1998 e studiare la modalità  tecnica – coinvolgendo i servizi del Bilancio e delle Attività  produttive – che consenta di destinare proprio a questi luoghi le  risorse, come la tassa per l’occupazione di suolo, che deriverebbero  dalle attività.

Un quadro complessivo della situazione dei parchi urbani è stato  offerto dalla dirigente del servizio Verde della città Teresa Bastia,  con la precisazione che la competenza del servizio è limitata ai 13  parchi urbani, essendo gli altri parchi, circa 20, affidati alla  gestione delle 10 Municipalità. Tutti i parchi condividono la stessa  situazione difficile dal punto di vista manutentivo, anche se ci sono  aree all’interno di essi che possono essere utilizzate per eventi, e  su tutti grava la carenza di risorse umane: per la sola apertura e  chiusura dei cancelli il servizio si trova spesso in difficoltà; dal  punto di vista delle alberature, presto saranno disponibili i dati del  censimento delle alberature cittadine iniziato nel 2016; il censimento  ha riguardato 28mila alberi, anche se i parchi sono stati censiti in  maniera limitata in quanto la priorità è stata data agli alberi sulle  strade, nei pressi delle scuole e dei cimiteri; in generale, ha  concluso la dirigente, gli alberi cittadini hanno un’età avanzata, di  70 o 80 anni, e il loro stato è di “naturale” sofferenza, naturale  perché vivono in ambiente urbano; occorre il coraggio, ha concluso, di  fare un piano di rinnovamento delle alberature, ed il nodo, anche in  questo caso, è di natura economica.

L’aspetto della praticabilità dal punto di vista amministrativo del  progetto è stato oggetto dell’intervento di Sarah Terracciano, dello  staff del Sindaco, che ha riferito delle difficoltà che il Comune ha  ad accettare le numerose profferte di interventi da parte di privati  intenzionati a contribuire, ad esempio, alla manutenzione pur di poter  svolgere attività in beni comunali: non esistono strumenti, dal punto  di vista regolamentare per destinare a singole realtà le entrate della  Cosap, ed anche il regolamento sulle sponsorizzazioni non consente di  compensare con opere e interventi manutentivi la concessione di spazi.

Su quest’ultimo aspetto, per Emilia D’Aniello, funzionaria dello  Sportello Unico delle Attività Produttive, un approfondimento va fatto  con il servizio Polizia amministrativa, competente sulla materia.

Per i consiglieri intervenuti: occorre scongiurare il rischio che le  risorse introitate grazie a queste iniziative finiscano nell’unico  grande contenitore della Cosap (Vernetti di Dema); preliminare ad ogni  ipotesi di utilizzo è la conoscenza del patrimonio arboreo e  soprattutto del suo stato di salute, mentre va completamente rivisto  il sistema di gestione dei parchi cittadini che affida alle  Municipalità, senza finanziamenti, la gestione dei grandi parchi,  rendendo difficile la loro cura anche per i persistenti problemi di  carenza di personale e l’inadeguato utilizzo dei Lavoratori  Socialmente Utili e dei soci cooperatori (Brambilla di Mov. 5 Stelle);  con le difficoltà del bilancio comunale, innegabili e difficilmente  migliorabili allo stato attuale, l’utilizzo e la valorizzazione dei  parchi con il coinvolgimento dei privati appare una strategia giusta,  ma deve essere sostenuta da idonei strumenti di controllo da parte del  Comune, da una programmazione che coinvolga le periferie; inoltre, va  rivista l’assurda organizzazione della gestione del verde che non  consente ai cittadini di ogni Municipalità la fruibilità degli spazi verdi.

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