Blitz anti-camorra dei Carabinieri all’alba di ieri, lunedì 5 giugno, a Villaricca: sono 19 gli arresti che sono stati eseguiti e sequestro da 16 milioni. Scacco agli affari del clan Ferrara-Cacciapuoti. Gli indagati dovranno rispondere dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio.
Villaricca, sgominato il clan Ferrara-Cacciapuoti: 19 arresti
19 persone appartenenti al clan Ferrara-Cacciapuoti sono finite in manette per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, violazioni alla normativa sulle armi e sugli stupefacenti e tentato omicidio. L’operazione dei Carabinieri e dei Finanzieri è stata eseguita all’alba di ieri, su provvedimento della DDA di Napoli.
Le indagini
Le indagini hanno permesso agli investigatori di ricostruire la struttura del clan, articolato in due gruppi: uno facente capo alla famiglia Ferrara, l’altro a qulla Cacciapuoti. L’organico del clan, secondo quanto emerso, è formato da almeno 50 persone, alle quali in caso di detenzione spetterebbe “stipendio” e copertura delle spese legali.
Il clan Ferrara controllerebbe i settori dell’edilizia, della ristorazione, della commercializzazione di generi alimentari e degli idrocarburi. Le casse si arricchivano anche attraverso il pizzo imposto ai commercianti. Gli inquirenti avrebbero ricostruito novi episodi estorsivi. Le vittime erano imprenditori operanti nel settore dell’edilizia, titolari di palestre e di sale giochi (in quest’ultimo caso, il titolare era tenuto a corrispondere € 70 per ciascun apparato presente in sala), costretti a versare somme da 1.500 a 5.000 euro al mese.
Sono stati acquisiti elementi relativi al tentato omicidio da parte un esponente del gruppo Mauriello ai danni di un esponente dei Cacciapuoti. Emesso anche un decreto di sequestro preventino di 11 società operanti nel settore immobiliare, edile, degli idrocarburi, della caffetteria e della ristorazione nonché della vendita di generi alimentari per un volume annuo di affari di circa 16 milioni di euro.
Come il boss Ferrara agevolò latitanza di Eduardo Contini
I clan Cacciapuoti-Ferrara intrattenevano anche importanti rapporti e stringevano alleanze con altre cosche criminali. Soprattutto con Eduardo Contini, capo dell’omonimo clan, all’epoca latitante. A rivelare questi dettagli è il collaboratore di giustizia Giuseppe De Rosa. Il clan Ferrara aveva messo a disposizione di Contini un appartamento nei pressi della villa del boss Domenico Ferrara.
Il capoclan svolgeva il ruolo di “ufficiale di collegamento” tra il boss Contini e il reggente Patrizio Bosti, oltre che tra Contini e Bosti e il clan Mallardo (componente con i Contini e i Licciardi la cosiddetta Alleanza di Secondigliano). Inoltre, a Contini era stata anche riservata una dimora nei pressi di un noto parco giochi dell’hinterland a Nord di Napoli.
Il sequestro
Sotto chiave ci sono finiti i beni del clan, società e locali riconducibili al gruppo criminale. Secondo quanto riporta l’odierna edizione del Mattino, si tratta della «Commercio e futuro srl», che gestiva i supermercati Deco di Villaricca e Mugnano, la «Sarracino Petroli sas» che gestiva a Orta di Atella l’impianto di distribuzione carburanti Total Erg, oggi con l’insegna Ip, la «Gda Sas» che gestiva l’impianto Eni-Agip a Varcaturo via variante Ss 7 Quater, la «Insieme 2.0 srl» e la «Lima srl» che gestivano la «Star Bar Sala Slot Caffè Tabacchi» di Giugliano sulla SS7 Bis Quater Domitiana, il «Pacos Novanta Punto Venti» che gestiva la braceria «Pacos» di Villaricca e infine «Insieme srl», che gestiva la braceria e paninoteca l’Avenir di Villaricca in via Fermi.
I nomi
Ecco i nomi degli indagati:
- Giuseppe Cacciapuoti (classe ’61),
- Domenico Cacciapuoti (classe ’90),
- Mimmo Cacciapuoti detto “Maradona” (classe ’85),
- Filippo Cacciapuoti (classe ’70),
- Luigi Cacciapuoti (classe ’66),
- Vincenzo Ciccarelli (classe ’70),
- Vincenzo D’Anania (classe ’54),
- Giulio D’Altrui (classe ’72),
- Domenico Ferrara (classe ’57),
- Francesco Ferrara (classe ’66),
- Giuseppe Maglione (classe ’59),
- Eduardo Mauriello (classe ’63),
- Giovanni Mauriello (classe ’59),
- Giuseppe Mauriello (classe ’66),
- Antonio Montella (classe ’73),
- Luigi Montella (classe ’71),
- Domenico Paragliola (classe ’71),
- Francesco Sarracino (classe ’66),
- Gennaro Palladino (classe ’51) ristretto ai domiciliari.