NAPOLI. «Le donne non si toccano neanche con un fiore» è l’insegnamento che molte donne trasmettono ai propri figli, ma non sempre viene recepito alla perfezione. Molte di esse, infatti, vivono nel terrore e nella violenza dei propri uomini. Non ci sta Benedetta Sciannimanica, presidente dell’associazione Tutte Unite: «Vogliamo far vedere a tutti quello che succede in tante case, nel silenzio e nella paura delle vittime.»Ecco dunque organizzato un flash mob a Napoli, in piazza dei Martiri, nel corso del quale molte attrici sono state truccate da abili visagiste, che hanno rappresentato sui loro corpi i segni delle violenze di cui parecchie donne sono quotidianamente vittime. Promossa dalla scuola di cinema “La ribalta” e dall’associazione culturale “Eden Blu”, la manifestazione ha visto donne tremanti raccontare storie vere di violenza accadute in Italia, rappresentate con la collaborazione della coreografa Benedetta Bottino.
Una guerra persa in partenza, laddove molte donne restano intrappolate in circuiti violenti per cause di forza maggiore, come la presenza di figli oppure per la mancanza di indipendenza economica. Perciò il consigliere comunale Francesco Emilio Borrelli, membro della Commissione politiche sociali, ha lanciato una mozione grazie alla quale le istituzioni offrono sgravi fiscali alle donne vittime di soprusi, in appoggio a quelle donne economicamente deboli. «La Giunta regionale – spiega Borrelli – attraverso questa mozione, si impegna a favorire l’occupazione delle vittime concedendo sgravi fiscali e contributivi alle aziende che le assumono, e si aspetta che tale proposta di legge venga approvata anche dal Parlamento». Portavoce in Parlamento della proposta è stata Bruna Fiola, consigliere regionale: si aspetta il 24 novembre per la sua approvazione. Il provvedimento vuole aiutare le donne ad emanciparsi economicamente di modo che, qualora fossero vittime di violenza, possano trovare la forza di denunciare gli abusi.
La manifestazione ha visto la partecipazione delle consigliere comunali Roberta Gaeta e Alessandra Clemente, nonché di Gaetano Manfredi, rettore della Federico II, al quale è stato chiesto di istituire un esame sulla storia della legislazione relativa alle donne, in modo da poter approfondire tematiche importanti come il diritto di voto e la lotta ai soprusi.