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Nasce la Banca d’Italia, dalla fusione delle quattro banche del Regno d’Italia

L’1 gennaio del nasce la Banca d’Italia che avrà la sua sede a Roma. Viene istituita con la legge n. 449 del 10 agosto 1893, dalla fusione di quattro banche: la Banca Nazionale nel Regno d’Italia (già Banca Nazionale degli Stati Sardi), la Banca Nazionale Toscana, la Banca Toscana di Credito per le Industrie e il Commercio d’Italia e dalla liquidazione della Banca Romana in seguito al cosiddetto scandalo della Banca Romana.

Nel 1984 nasce la Banca d’Italia che avrà la sua sede a Roma

Con una serie complessa di fusioni fra queste banche, si forma quella che diventerà l’attuale Banca d’Italia. Artefici dell’operazione sono alcune famiglie di banchieri, soci storici: Bombrini, Bastogi, Balduino.

L’esclusività sull’emissione della moneta

Nel 1926 la Banca d’Italia ottiene l’esclusiva sull’emissione della moneta (viene così abrogato il regio decreto del 28 aprile 1910, n. 204, che aveva confermato la prerogativa anche al Banco di Napoli ed al Banco di Sicilia). Nel 1928 la Banca viene riorganizzata. Al direttore generale viene affiancato un governatore, dotato di poteri maggiori.

Nel 1936 la Banca d’Italia diventa istituto di diritto pubblico (articolo 3 della legge bancaria del 1936 ovvero il regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 marzo 1938, n. 141, e successive modificazioni e integrazioni), le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane e ottiene la conferma del potere di emissione della moneta.

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