L’8 gennaio 1991 e a febbraio dello stesso anno si apriva il primo congresso del carroccio al Centro Congressi dell’Hotel Ripamontidue di Pieve Emanuele (MI). In quell’occasione Bossi presentò ufficialmente la sua idea di Federalismo su base socio-economica, sosteneva che l’Italia era formata da tre macro-regioni: Nord, Centro e Sud. Il 16 giugno dello stesso anno a Pontida la Lega proclama la sua Repubblica del Nord.
8 gennaio 1981: nasce la Lega, il partito per l’indipendenza della Padania
L’8 gennaio del 1981 nasce la Lega (il suo nome ufficiale è Lega Nord per l’indipendenza della Padania) un partito politico italiano.
Lega Nord Movimento politico sorto nel 1989 dall’aggregazione di alcune formazioni regionali autonomiste (Lega lombarda, Liga veneta, Piemont autonomista ecc.) nate negli anni Ottanta; ha posto tra le sue priorità l’organizzazione federale dello Stato e una maggiore autonomia politico-amministrativa delle Regioni.
Il successo degli anni Novanta
Dopo aver riscosso un significativo successo nelle elezioni del 1992 (8,6% dei voti nella quota proporzionale alla Camera), nel 1994 si è presentata alle elezioni (8,4% dei voti nella quota proporzionale alla Camera) nel cartello elettorale di centrodestra risultato maggioritario, divenendo forza di governo.
Passata all’opposizione decretando la crisi dell’esecutivo (dicembre 1994), si è presentata da sola alle elezioni del 1996 (10,1% dei voti nella quota proporzionale alla Camera), attestandosi su una linea apertamente secessionista tesa al riconoscimento della cosiddetta Repubblica del Nord.
Il cambio di rotta
Il crescente isolamento del movimento ha successivamente indotto il segretario Umberto Bossi a un cambiamento di linea. Recuperata l’istanza federalista, la Lega si è riavvicinata dal 2000 alla compagine di centrodestra (3,9% dei consensi nella quota proporzionale alla Camera alle legislative del 2001; 4,6% dei voti nella quota proporzionale alla Camera alle legislative del 2006).
Dimissioni di Bossi e l’ascesa di Salvini
Apparentata alla lista elettorale unica del Popolo delle libertà costituitasi in vista delle elezioni politiche del 2008, nelle consultazioni ha riscosso una grande crescita di consensi (8,2% dei voti nella quota proporzionale alla Camera).
Dopo la caduta del quarto governo Berlusconi nel 2011 è passata all’opposizione del governo Monti, e nell’aprile del 2012 ha attraversato un periodo di crisi con le dimissioni del segretario Bossi a causa di un’inchiesta giudiziaria che coinvolgeva la sua famiglia e la sostituzione temporanea nel ruolo, fino al successivo congresso, da parte di un triunvirato formato da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago.
Al congresso tenutosi nel luglio dello stesso anno è stato eletto segretario Maroni, a cui è succeduto a dicembre Matteo Salvini, riconfermato nel 2017.
Elezioni 2013 e 2014: Maroni alla Regione Lombardia
Alle elezioni politiche del 2013, in cui la Lega si è presentata in coalizione con il Popolo della libertà, ha ottenuto poco più del 4% dei voti, ma alle elezioni regionali dello stesso anno Maroni è stato nominato presidente della Regione Lombardia, presidenza che si va a sommare a quelle conquistate nelle passate elezioni regionali in cui la Lega si è affermata anche in Veneto e Piemonte. Mentre a quelle tenutesi a maggio dell’anno successivo, la Lega, pur perdendo alle amministrative la presidenza della regione Piemonte, si è attesta sul 6% dei consensi alle europee.
Successo del Centrodestra e Governo giallo-verde
Alle elezioni politiche del 2018 la Lega si è presentata nella coalizione di centrodestra che ha ottenuto circa il 37% dei voti insieme a Forza Italia, a Fratelli d’Italia e a Noi con l’Italia. Il partito ha raggiunto un risultato storico intorno al 17% dei voti, risultando il più votato della coalizione.
La coalizione è risultata la prima ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta per governare. In una situazione politica di stallo, a quasi tre mesi dalle elezioni, la Lega ha raggiunto un accordo con il Movimento 5 stelle e individuato nel giurista Giuseppe Conte il premier condiviso, dando così vita al primo governo della storia repubblicana giallo-verde. Alle elezioni europee del 2019 la Lega ha ottenuto un consenso straordinario, attestandosi a più del 34%, risultando il partito più votato in Italia.
Mozione di sfiducia e fine del Governo giallo-verde
Nell’agosto dello stesso anno, date le divergenze tra i due partiti di maggioranza, la Lega, forte dei consensi ottenuti alle elezioni amministrative ed europee, ha presentato una mozione di sfiducia, poi ritirata, al presidente del Consiglio Conte, che ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto al Presidente Mattarella, il quale ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti.
Nel settembre successivo è nato un nuovo governo sempre a guida Conte con la maggioranza formatasi tra il Movimento 5 stelle e il Partito Democratico, e la Lega è passata all’opposizione.