Curiosità

Il Natale di una volta era davvero meglio di quello dei giorni nostri?

Natale, meglio quello di una volta o il moderno? Caratteristica del Natale di una volta, era quello dello stare in famiglia

Come ogni anno, torna il dibattito del confronto tra il Natale di una volta e quello moderno. Un dibattito tra generazioni, con abitudini diverse e costumi che – inevitabilmente – sono cambiati nel corso del tempo. Ma com’era effettivamente il Natale di una volta e come è cambiato nel corso del tempo?

Natale, meglio quello di una volta o il moderno?

Come spiegato da Focus, in passato il Natale era una delle feste più “trasgressive” in una società costretta per necessità a essere morigerata. Il “peccato” si consumava a tavola e ci si lavorava per un intero anno. Dagli inizi del ‘900 il Natale era sinonimo di abbondanza una tantum, e non necessariamente di prodotti pregiati. Prevaleva la soddisfazione di poter mangiare a crepapancia, di assaggiare l’anguilla e il baccalà cotti nei diversi modi, e di non dover limitare l’appetito neppure di fronte alle noci e alle castagne su cui invece nel quotidiano si doveva lesinare» spiega Paolo Sorcinelli, ex docente di Storia sociale all’Università di Bologna. E quel giorno nulla poteva fermare la grande abbuffata.


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Quello del Natale a tavola è sempre stato un rito che iniziava il 24 dicembre. «Il giorno della vigilia era un giorno “di magro” che doveva preparare alla scorpacciata del giorno dopo, quando sulla tavola sarebbero transitate solo bombe caloriche. Una violazione occasionale alla fame consueta e atavica» spiega Sorcinelli. In alcune zone, però, per esempio in Lombardia, si “preparava lo stomaco” con un piatto di trippa. Sempre il 24 dicembre si preparava il brodo, in cui il giorno dopo si sarebbero tuffati i cappelletti in Romagna e i ravioli in Lombardia, e dal quale sarebbe uscito il secondo piatto di mezza Italia, ovvero il bollito o il cappone lesso.

Altra caratteristica del Natale di una volta, era quello dello stare in famiglia. Una tradizione non del tutto cancellata, ma sicuramente mutata nel corso del tempo. Fino a qualche anno fa, infatti, era impossibile pensare di poter trascorrere la vigilia di Natale o il pranzo del 25 dicembre fuori casa, fuori casa o da amici, a differenza di quanto accade oggi. La “trasgressione” massima era rappresentata dal guardare la televisione. Oggi, invece, il dialogo è quasi sparito dalle nostra tavole, cancellato dai messaggi e dall’attenzione dedicata ai nostri smartphone. 

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