Neonata rapita a Cosenza: chiesta la perizia psichiatrica per Rosa Vespa. Il marito Moses afferma: “Mia moglie non è folle”. La richiesta di perizia è stata avanzata dall’avvocato difensore della donna, che ha ammesso di aver rapito la neonata. L’esame medico-legale è volto a valutare le condizioni di salute mentale di Rosa e a identificare possibili problematiche psicologiche. Il marito, Acqua Moses, ha dichiarato: “Non ho mai notato alcun segnale di follia”.
Neonata rapita a Cosenza, chiesta perizia psichiatrica per l’indagata
È stata richiesta una perizia psichiatrica per Rosa Vespa, la donna che il 21 gennaio scorso ha rapito una neonata dalla clinica di Cosenza. Attualmente è in carcere con l’accusa di sequestro di minore, dopo aver confessato l’accaduto e dichiarato di aver agito da sola, escludendo il coinvolgimento del marito, Acqua Moses, che rimane indagato a piede libero.
La perizia è stata richiesta dall’avvocato difensore della donna per valutare le sue condizioni di salute mentale e identificare eventuali problematiche psicologiche, e il pubblico ministero non si è opposto a questa richiesta. Si tratta di una strategia difensiva attesa, considerando che la donna ha già ammesso le sue azioni. Se dovesse emergere un disturbo della personalità che riduca la sua capacità di intendere o di volere, in caso di condanna in tribunale potrebbe essere prevista una diminuzione della pena per “vizio parziale di mente”.
Il marito: “Non è folle”
Il marito di Acqua Moses, dopo le prime reazioni di rabbia seguite all’arresto e alla scarcerazione, sembra ora mostrare una maggiore comprensione nei confronti della moglie. “Non è mai stata pazza. È successo solo questo episodio con il bambino”, ha dichiarato l’uomo in un’intervista con Bruno Vespa, rispondendo a una domanda su eventuali comportamenti sospetti della moglie prima del caso di rapimento e della finta gravidanza. “Se la amo ancora? Devo prendere tempo per me stesso, non voglio pensarci”, ha aggiunto, sottolineando di aver sempre creduto a tutte le bugie che lei gli raccontava nei mesi precedenti al rapimento.
La donna di 51 anni, attualmente detenuta nel carcere femminile di Castrovillari dal giorno del suo arresto, è stata già ascoltata dal personale specializzato del penitenziario ed è sotto attenta sorveglianza per prevenire eventuali gesti autolesionisti. Nei prossimi giorni, riceverà la visita di un medico psichiatra designato dall’avvocato Teresa Gallucci, che ha richiesto una misura meno severa rispetto alla detenzione in carcere, come gli arresti domiciliari.
“Rosa è profondamente scossa e si sta assumendo le sue responsabilità. Non ha precedenti penali e il suo intento non era certo quello di mettere in pericolo la bambina”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo: “Rosa Vespa non è una criminale. Ha affermato di non voler far del male a nessuno e che la piccola non è mai stata in pericolo, prendendosi la responsabilità esclusiva di quanto accaduto.”