Chiara Petrolini sarà trasferita in carcere, secondo quanto stabilito dal Riesame: «Lucida e pericolosa». La perizia della difesa sui disturbi della personalità suggerisce: «Potrebbe non essere imputabile». I giudici ritengono infatti che gli arresti domiciliari non siano sufficienti a prevenire la commissione di ulteriori reati.
Parma, Chiara Petrolini in carcere: le motivazioni del Riesame
Poiché i reati sono stati perpetrati all’interno dell’abitazione senza che i genitori della 21enne se ne accorgessero, i giudici ritengono che gli arresti domiciliari non siano sufficienti a prevenire la commissione di ulteriori reati. Il tribunale del riesame di Bologna ha quindi deciso di applicare la custodia cautelare in carcere per Chiara Petrolini, indagata dalla procura di Parma e accusata di omicidio e soppressione dei cadaveri di due neonati da lei partoriti a un anno di distanza. Le morti dei neonati sono avvenute all’interno della casa, e i loro corpicini sono stati rinvenuti nel giardino della residenza familiare a Vignale di Traversetolo, portando il tribunale a concludere che gli arresti domiciliari non sarebbero in grado di prevenire ulteriori reati.
«L’estrema lucidità» di Chiara Petrolini
«Lucidità estrema. Esecuzione sorprendentemente fredda. Assenza sconcertante di scrupoli o esitazioni. Apparente mancanza di qualsiasi ripensamento, accompagnata da una sfrontatezza evidente. Totale inaffidabilità nelle relazioni personali, anche quelle più intime. Capacità eccezionali di nascondere i propri misfatti e di mistificare e dissimulare. Assenza di partecipazione e compassione», hanno dichiarato i giudici di Bologna nel motivare la loro decisione. La custodia cautelare è stata richiesta dalla Procura di Parma, che sta indagando sulla morte dei due bambini nati a maggio 2023 e ad agosto 2024. Tuttavia, la madre rimarrà agli arresti domiciliari fino a quando anche la Cassazione non si esprimerà riguardo al ricorso presentato dalla difesa della giovane.
«I genitori, ignari della situazione, non possono essere considerati affidabili nel loro controllo»
Le motivazioni del tribunale del riesame sono state evidenziate dal procuratore di Parma, Alfonso D’Avino. I giudici di Bologna sostengono che all’interno dell’abitazione si sia verificato il reato di soppressione di cadavere, con l’intento da parte di Petrolini non solo di occultarlo, ma anche di permetterne la decomposizione. In particolare, secondo le ricostruzioni, il seppellimento del secondo bambino sarebbe avvenuto mentre i genitori erano in casa, completamente all’oscuro di quanto stava accadendo, compresa la gravidanza. Per questo motivo, il tribunale del riesame ritiene che il controllo esercitato dai genitori non sia adeguato a prevenire la commissione di ulteriori reati.
La relazione psichiatrica preliminare
La difesa ha presentato al tribunale del Riesame una relazione preliminare di una consulenza tecnica psichiatrica di parte. Secondo il consulente, gli accertamenti effettuati con la ragazza, accusata di aver ucciso i suoi due figli neonati e di aver sepolto i corpi nel giardino di casa, «suggeriscono una condizione psicopatologica legata ai disturbi della personalità che, per la sua gravità, potrebbe influenzare l’imputabilità». I giudici osservano che la relazione è solo preliminare e che saranno necessari esami più approfonditi. Inoltre, citano le parole della difesa contenute nella memoria presentata in udienza, esprimendo dubbi sull’esito della relazione: «Una ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta… apprezzata baby sitter ed educatrice in parrocchia e nei centri estivi».