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Su Netflix arriva il film su Pelé, re del calcio e uomo fragile, ecco la trama e trailer

Il titolo sul docu- film di Netflix ispirato al calciatore brasiliano è Pelé: il re del calcio. Il film, su Netflix dal 23 febbraio, racconta il periodo 1958-1970, ecco la trama e il trailer

Il titolo sul docu- film di Netflix ispirato al calciatore brasiliano è Pelé: il re del calcio. La firma è del regista Kevin Macdonald, vincitore dell’Oscar per un altro documentario, “One Day in September”, sulla presa di ostaggi olimpica del 1972. Il film, su Netflix dal 23 febbraio, racconta il periodo 1958-1970. 

Il documento-film mette in risalto la bravura professionistica del campione mondiale nonché la vita privata del campione, facendo emergere gli aspetti più intimi dell’uomo fragile. Ecco la trama e il trailer del film disponibile su Netflix dal 23 febbraio.

Su Netflix arriva Pelé: il re del calcio 

Il film Pelé: il re del calcio, su Netflix dal 23 febbraio, racconta il periodo 1958-1970. Due date fondamentali: quella della prima incoronazione mondiale a 17 anni e l’ultimo trionfo ai Mondiali messicani. Edson Arantes do Nascimento, il suo nome di nascita, l’idolo di un paese, il calciatore del secolo per la Fifa, unico ad aver vinto 3 campionati del mondo con la nazionale del suo Brasile, è il simbolo stesso del gioco del calcio. Il film, oltre a raccontare della bravura professionistica del campione mondiale, mette in risalto anche la sua vita privata, facendo emergere gli aspetti più intimi dell’uomo fragile.


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La trama di Pelé: re del calcio e uomo fragile

Il documentario ripercorre i passi di Pelé, iconica leggenda del calcio alla costante ricerca della perfezione. Il film ricorda lo straordinario periodo di 12 anni in cui il calciatore, l’unico ad aver vinto tre campionati mondiali, è passato da essere considerato una superstar del calcio nel 1958 a un vero e proprio salvatore nel 1970, un’epoca turbolenta di grandi cambiamenti nella storia del Brasile.

Pelé, re del calcio e uomo fragile

Le immagini del film, una gioia per gli occhi, per scoprire o riscoprire il genio capace di cambiare il corso di una partita con un tocco di palla, suggeriscono anche altro quando ci si sposta fuori dal campo. Ecco l’ex numero 10, che si concede poco, fisicamente sminuito che racconta il suo rapporto con la dittatura brasiliana, l’immensa pressione, le frustrazioni oltre le gioie, le infedeltà coniugali, i bambini segreti.

Più di mezzo secolo dopo, alcuni lo rimproverano ancora per il suo silenzio, anche per la sua docilità nei confronti del potere dei militari durata dal 1964 al 1985. «Non credo che avrei potuto fare qualcosa di diverso. Non ero Superman. Non ho fatto miracoli». Il film ricorda che il governo del generale Emilio Garrastazu Medici lo spinse in particolare a partecipare ai Mondiali del 1970 quando non era entusiasta, vittima di un infortunio. Il film mostra un Pelé senza certezze, lontano dal personaggio fiducioso con il sorriso immancabile: il re del calcio si, ma anche un uomo fragile.


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Interviste inedite e immagini di repertorio

Oltre a interviste inedite al protagonista, il documentario include immagini di repertorio e contributi di leggendari ex compagni di squadra, tra cui Zagallo, Jairzinho e Rivellino.

Il trailer



Dove vedere Pelé: il re del calcio?

Pelé: il re del calcio è disponibile sulla piattaforma streaming di Netflix dal 23 febbraio.

Chi è Pelé, il re del calcio?

Pelé, pseudonimo di Edson Arantes do Nascimento (Três Corações, 23 ottobre 1940), è un dirigente sportivo ed ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

È il Calciatore del Secolo per la FIFA, per il Comitato Olimpico Internazionale e per l’International Federation of Football History & Statistics (IFFHS), nonché Pallone d’oro FIFA del secolo, votato dai precedenti vincitori del Pallone d’oro.Successivamente ha ricevuto, unico calciatore al mondo, il Pallone d’oro FIFA onorario.


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Il mito di Pelé

È l’unico calciatore al mondo ad aver vinto tre edizioni del campionato mondiale di calcio, cosa avvenuta con la nazionale brasiliana nel 1958, 1962 e 1970. Il suo gol realizzato alla Svezia nella finale del 1958 è considerato il terzo più grande gol nella storia della Coppa del Mondo FIFA e primo tra quelli realizzati in una finale di un campionato del mondo. La FIFA gli riconosce il record di reti realizzate in carriera, 1281 in 1363 partite, mentre in gare ufficiali ha messo a segno 761 reti in 821 incontri con una media realizzativa pari a 0,92 gol a partita.

Fa parte della National Soccer Hall of Fame ed è stato inserito dal settimanale statunitense Time nel “TIME 100 Heroes & Icons” del XX secolo. È stato dichiarato “Tesoro nazionale” dal presidente del Brasile Jânio Quadros[17] e, nel luglio 2011, “Patrimonio storico-sportivo dell’umanità”. È definito O Rei (in italiano Il Re), O Rei do Futebol (Il Re del Calcio), Perla Nera (in portoghese Pérola Negra).

 

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