Nicola Arigliano nato a Squinzano, il 6 dicembre 1923, morto a Calimera, il 30 marzo 2010 è stato un cantante e attore italiano. Nel corso della sua carriera ha riscosso un notevole successo. Scopriamo insieme le migliori frasi, testi e canzoni più belle di Nicola Arigliano.
Le frasi, testi e canzoni di Nicola Arigliano: le più belle
Di seguito una selezione di frasi, testi, canzoni e immagini più belle di Nicola Arigliano:
E’ QUASI L’ALBA
È l’ora del silenzio
Ed io accompagno te
Per grandi strade vuote
Tu sei vicino a me
COLPEVOLE
Colpevole,
di averti incontrata
non so neanche io perché
colpevole,
di un palpito
che mi ha toccato nel profondo.
Colpevole
di averci provato
BUONASERA SIGNORINA
Buonasera signorina buonasera
come è bello stare a Napoli e sognar
mentre in cielo sembra dire
buonasera
la vecchia luna che
sul Mediterraneo appar
Ogni giorno c’incontriamo
camminando
AMOREVOLE
AMOREVOLE
SEI VICINO A ME
ADORABILMENTE COSI’
TU SEI QUI
SFIORO CON LE MANI
E T’ACCAREZZO IL VISO
TI BACIO DOLCEMENTE
SEMPRE PIU’
ADAGIO BIAGIO
Quando Biagio finalmente…
si trovò la fidanzata
le propose apertamente
quale cosa molto urgente
qualche gioia anticipata
MARAMAO PERCHE’ SEI MORTO
Quando tutto tace
e su nel ciel la luna appar
col mio più dolce e caro miao chiamo Maramao.
Vedo tutti i mici sopra i tetti passeggiar
ma pure loro senza te sono tristi come me.
E’ QUASI L’ALBA
È quasi l’alba
Ma non te ne andare
Tante cose ancora troverò
Da raccontare a te
COSI’
Aprire la porta e guardare in silenzio
Il tuo viso
Poi chiudere gli occhi… e restare abbracciati
Sempre così
La nostra melodia
È tornata a cantare
Ascoltiamola insieme, insieme… così
PERMETTETE SIGNORINA
Permettete signorina
vi dispiace se vi chiedo di ballar
non c’e’ bimba piu’ carina
che mi possa questa sera far sognar
siamo stretti tra la folla
come batte il vostro cuore
sul mio cuor
c’e’ la luna sul mar
MARILU’
Quando tu
quando tu mi hai baciato
son rimasto così senza fiato
incantato dagli occhi tuoi blu
Marilù ohh Marilù
quando tu
quando tu mi hai sorriso
ciò che accadde
BOMBOLO
Era alto così, era grosso così
lo chiamavan Bombolo.
Si provò di ballar, cominciò a traballar
fece un capitombolo.
Ruzzolò di qua, rimbalzò di là
come fa una palla
e, destin fatal, cadde in un canal
ma rimase a galla.