Quali sono i punti da chiarire in merito alla vicenda del piccolo Nicola Tanturli, il bambino scomparso a Firenze e ritrovato nella mattinata del 23 giugno? La notizia della sua sparizione si è diffusa nel pomeriggio di martedì 22 giugno: “Un bimbo di poco meno di due anni è scomparso da alcune ore in località Campanara, nel comune di Palazzuolo sul Senio (Firenze), comune in mezzo in mezzo ai boschi del Mugello. Ricerche sono in corso da parte di Vigili del fuoco e Carabinieri” recitava la nota delle forze dell’ordine mentre erano partite le ricerche. Dodici ore circa dopo il ritrovamento in una scarpata, sono ancora molti i dubbi legati a questa vicenda.
Nicola Tanturli, i punti da chiarire sulla vicenda del bambino scomparso
Come riportato da Il Mattino, non è ancora chiaro come Nicola Tanturlu sia arrivato lì, dopo aver aperto la maniglia della porta di casa. Si ipotizza che possa aver vagato per quattro, cinque chilometri attraversando il bosco, e che non abbia trascorso la notte scorsa nel luogo del ritrovamento.
Il bimbo, che aveva i sandalini ai piedi, sarebbe finito giù tra la vegetazione forse per la stanchezza, forse volendo imboccare un sentiero battuto. La strada, stretta e accidentata, corre fra il costone della montagna e un pendio scosceso e sassoso: è l’unico collegamento fra il centro di Palazzuolo e Campanara.
Quanto ha camminato il piccolo Nicola
Si ipotizza che il continuo movimento del piccolo abbia reso più difficili le ricerche di forze dell’ordine e volontari. “Non bisogna mai dare nulla per scontato quando si cercano gli adulti – ha spiegato Ciccarelli – figuriamoci quando si ha a che fare con un bimbo, che è imprevedibile. Non abbiamo dormito per due giorni, ma questo ci ripaga di qualsiasi sforzo. Penso che di più non potevamo sinceramente fare, non potevamo ottenere di più: la prefettura ci ha messo nelle condizioni di avere tutto il personale necessario, lo Stato si è immediatamente attivato, abbiamo calcolato di aver avuto circa 1000 uomini in due giorni”.