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No Green Pass a Milano e Trieste, la Questura: rispettare le prescrizioni o arresto

Un altro sabato di tensioni con i “No Green Pass” pronti a una nuova mobilitazione a Milano e Trieste. L’aumento dei contagi in Friuli Venezia Giulia, con l’epicentro nel capoluogo dopo i presidi delle settimane scorse, non sembra aver fermato le proteste.
 

 

 

 

No Green Pass a Milano e Trieste, la Questura: rispettare le prescrizioni o arresto

Trieste si è svegliata con piazza Unità completamente transennata, in applicazione del decreto prefettizio del primo novembre scorso che vieta lo svolgimento di manifestazioni nell’area, come il corteo dei No Green pass previsto per questo pomeriggio che si svolgerà lontano dalla zona. Dunque su ogni lato della piazza, anche lungo le Rive, sono state sistemate transenne e new jersey con alte inferriate, è consentito soltanto l’accesso pedonale all’area, ma fino alle 15. Al corteo si stima parteciperanno almeno 8mila persone, mentre sono 400 circa gli uomini delle forze dell’ordine che stanno controllando da ieri la città e gli ingressi dalla Slovenia e dalle altre province.

 

La questura di Trieste: rispettare prescrizioni o arresto

Se non saranno “rispettate tutte le prescrizioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza” la Questura provvederà all’arresto dei singoli. Alla manifestazione di oggi dovranno essere rispettati gli obblighi di mascherina e distanziamento. “non è punibile chi, prima dell’ingiunzione dell’Autorità o per obbedire ad essa, si ritira dalla riunione”, la Questura ha rimarcato che il corteo del Coordinamento Nogreenpass Trieste che si terrà oggi “dovrà svolgersi in osservanza delle prescrizioni emesse dal Questore di Trieste, in attuazione delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”.

 

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Non intendono seguire il percorso prescritto dal questore di Milano, i no green pass che scenderanno in corteo a Milano oggi come ormai fanno da quindici sabati. E anzi in un comunicato hanno avvisato: “se vedrete un corteo che segue quel percorso, quello è il corteo della forza ondulatoria, non quello dei manifestanti”. I manifestanti volevano passare per piazza Duomo e corso Buenos Aires e almeno in due luoghi sensibili fra la sede di Libero, l’università Statale e la sede della Regione ma nell’incontro di ieri mattina in questura, hanno affermato che “le nostre proposte sono state rifiutate in toto seppur con una spiegazione che aveva come unico pregio quello della fantasia. Infatti, anziché negarci tout court i luoghi e le vie richieste, hanno cercato di spiegarci che passare davanti alla Statale o salutarla da piazza Missori fossero la stessa cosa, e lo stesso passare davanti alla Camera del Lavoro oppure intravvederla da piazza Cinque Giornate. Per quanto riguarda corso Buenos Aires, potevamo anche passarci, ma solo al ritorno, verso le 21, dopo aver vagato a lungo fuori dal centro della città calpestando quei viali della circonvallazione esterna frequentati da spacciatori, viados e prostitute. Per questo motivo – hanno aggiunto – siamo stati coerenti con quanto avevamo anticipato e abbiamo deciso di revocare il preavviso”.

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