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Nocera Inferiore, social card agli assessori: c’è l’inchiesta della Finanza

Il viceministro al Lavoro Bellucci risponde all’interrogazione del senatore FdI Iannone sul caso delle social card agli assessori di Nocera Inferiore.

Social card agli assessori di Nocera Inferiore, l’inchiesta della Finanza

La questione relativa all’assegnazione della “Social card” a tre ex assessori del Comune di Nocera Inferiore è oggetto di un’indagine da parte della Guardia di Finanza. Questa informazione è emersa dalla risposta fornita dal Vice Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, al senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone.

La risposta al quesito è stata pubblicata alla fine di agosto. La situazione è venuta alla luce a seguito di una denuncia pubblica da parte dei consiglieri di opposizione risalente a settembre 2023, e successivamente è stata sollevata tramite un’interrogazione da Iannone. L’esponente di FDI, oltre a richiedere chiarimenti, ha inoltre sottolineato la necessità di valutare l’opportunità di “un’ispezione presso l’amministrazione comunale di Nocera al fine di verificare se siano state distratte risorse dedicate alle persone in reale stato di necessità, a cui è dedicata l’iniziativa governativa”.

L’inchiesta della Guardia di Finanza

L’inchiesta c’è, come conferma Bellucci: “La vicenda è oggetto di indagine avviata dalla Guardia di finanza, compagnia di Nocera Inferiore, coordinata dalla Procura”. Il sussidio economico finito al centro delle polemiche prevedeva una somma da spendere entro fine anno in generi alimentari di prima necessità, voluta dal Governo Meloni. I requisiti per accedervi erano tre: essere un nucleo di almeno tre componenti; possedere un ISEE che non superasse i 15mila euro da presentare entro maggio, essere iscritto ad un’anagrafe comunale. A beneficiarne, all’epoca, furono anche gli assessori Mimma Lamberti, Renato Guerritore e Umberto Iannotti (che ricopriva il ruolo di vicesindaco).

I tre si dimisero successivamente dopo una settimana, a seguito delle controversie. L’opposizione sollevò questioni di opportunità, esponendo le dichiarazioni dei redditi annuali dei destinatari e le indennità previste dall’ingresso in giunta, considerate incompatibili con l’erogazione del sussidio. Tutti i destinatari della prestazione non sono obbligati a fare richiesta, ma sono stati identificati dall’Inps, in base ai requisiti e criteri stabiliti dalla legge. La lista è stata poi messa a disposizione dei Comuni per le verifiche di competenza utilizzando i dati e le informazioni in loro possesso, come chiarito nella dichiarazione del Vice ministro. Sono sempre gli enti, infatti, a verificare “eventuali incompatibilità con altre misure locali dei nuclei familiari contenuti negli elenchi forniti dall’Inps”.

E, in base al numero di carte a loro destinate, distribuiscono quelle rimaste dopo l’applicazione dei criteri stabiliti dalla normativa. In quel periodo, la procura ha considerato, insieme alla Guardia di Finanza, la possibilità di avviare un’indagine per verificare possibili reati. Il sindaco Paolo De Maio parlò di “leggerezza” da parte dei tre assessori, per poi accettare successivamente le loro dimissioni. Gli allora membri della giunta si sono difesi dalle accuse a loro indirizzate, in particolare riguardo alle dichiarazioni relative ai loro redditi.

 

 

 

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