Cronaca

“Non curiamo gli imbecilli che fanno l’aperitivo”: i medici contro la movida giovanile, ma forse dimenticano qualcosa

Una frase che sembrerebbe pronunciata da qualche politico preda di manie di onnipotenza oppure impegnato nell’attività di sceriffo, invece questa volta la realtà è diversa. ‘’Noi non curiamo gli imbecilli’’ è una frase estrapolata da un post su Facebook dell’associazione di medici ‘’nessuno tocchi Ippocrate’’, in cui i medici si scagliano contro i giovani che si cimentano nella movida, ritenuta attività foriera di contagi.
Come d’altra parte accade molto spesso in situazioni simili, si è alla costante ricerca di un capro espiatorio, una via alternativa per fornire al popolo un colpevole. Qualche tempo fa gli untori del morbo erano i runner, ora sono diventati i giovani che si cimentano in condotte deprecabili e obbrobriose come riunirsi per bere qualcosa o per chiacchierare.

Magari, quando questi giovani criminali avranno smesso di consumare l’orribile misfatto, sarebbe interessante sentire il parere di esponenti della comunità scientifica in merito ai presunti focolai di infezione originati in ambiente ospedaliero o anche sui tanti anziani ospiti di RSA e Case di Riposo che sono deceduti dopo aver contratto il coronavirus, in circostanze tuttora poco chiare.

“Nessuno tocchi IPPOCRATE’’, lo stesso Ippocrate che nel solenne giuramento pronunciato da tutti i medici obbliga gli stessi ai doveri di solidarietà, di tutela della vita umana e di non discriminazione nei confronti del paziente. Probabilmente nel giuramento andrebbe aggiunta una clausola: ‘’salvo si tratti di imbecilli che hanno fatto aperitivo’’.

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