Via libera alla norma anti-Gandhi: cos’è e cosa rischia chi blocca strade o ferrovie (e non solo). Fino a due anni di carcere per i trasgressori. La “norma anti-Gandhi” è una delle disposizioni più controverse contenute nel nuovo Ddl Sicurezza in Italia.
Norma anti-Gandhi: cos’è e cosa rischia chi blocca strade o ferrovie
Questa normativa è una delle disposizioni più controverse contenute nel nuovo Ddl Sicurezza in Italia. Questa norma prevede pene severe per chi blocca strade o ferrovie durante le proteste. In particolare, chi blocca una strada o una ferrovia rischia fino a un mese di carcere se agisce da solo, e da sei mesi a due anni se l’azione è compiuta da più persone.
Il nome è stato dato dalle opposizioni, evocando il leader della resistenza non violenta, poiché la norma colpisce anche le manifestazioni pacifiche come i sit-in degli operai o degli studenti2. Inoltre, sono previste aggravanti per chi protesta contro opere pubbliche o infrastrutture strategiche, come la Tav o il ponte sullo Stretto di Messina. Questa norma ha suscitato molte polemiche e proteste, con critici che la considerano un attacco al diritto di manifestare pacificamente.