Nuova Zelanda, uomo accoltella sei persone: è terrorismo
Il primo ministro ha sottolineato che l’uomo, che viveva a Dunedin, era ben noto alle forze dell’ordine e veniva quindi monitorato 24 ore su 24. La Ardern ha spiegato che, per la legge dello Stato, non poteva essere tenuto in prigione. “Era un estremista violento – ha detto la Ardern – e ha messo in atto un attacco terroristico“. Tra le sei persone colpite dall’attentatore, tre sono in condizioni gravi.
Ha urlato “Allah akbar”
Una volta entrato nel supermercato, l’uomo si è procurato un coltello con cui ha aggredito i clienti urlando “Allah akbar”, secondo quanto riferisce Newshub. Le immagini sono state riprese da un cliente del negozio che si trova a Countdown, New Lynn, un sobborgo a sud-ovest della città neozelandese. L’attentatore era una “minaccia nota per la Nuova Zelanda” e le forze di sicurezza lo tenevano d’occhio dal 2016, ha spiegato la Ardern. “Sono stati gli uomini della squadra di sorveglianza della polizia – ha poi chiarito -, insieme con le forze speciali, che gli hanno sparato, uccidendolo nel giro di 60 secondi dall’inizio dell’assalto al supermercato”.
Ardern: “E’ lui l’unico colpevole”
“L’uomo che ha messo a segno questo attentato – ha continuato il primo ministro – era imprigionato in un’ideologia che nel nostro Paese non è sostenuta da nessuno e da nessuna comunità. E’ lui l’unico responsabile di quanto accaduto. E’ lui l’unico colpevole”.