Emergenza Covid, da settembre nuove regole per i trasporti pubblici, obbligo di mascherine, distanziamenti e controllore a bordo. Capienza all’80 per cento, più corse negli orari di punta, sanificazione costante e, ovviamente, distanziamento a bordo e mascherine. Sono queste in estrema sintesi le linee guida aggiornate che il ministero dei Trasporti ha elaborato per la gestione del trasporto pubblico locale in vista dell’imminente ritorno in ufficio a settembre e, soprattutto, del ritorno delle lezioni in presenza al cento per cento nelle scuole italiane.
Covid, da settembre nuove regole per i trasporti pubblici: ecco cosa cambia
A settembre sarà il controllore a far rispettare le regole di sicurezza sanitaria sui mezzi pubblici. Lo ha ribadito ieri il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini che lo aveva anticipato la scorsa settimana. È scritto nelle linee guida che ha sottoposto al Cts e che domani discuterà con le Regioni. Prevedono «il graduale riavvio dell’attività di controllo del possesso dei titoli di viaggio e delle prescrizioni relative ai dispositivi di protezione individuale». Un controllo che il protocollo consiglia almeno per la prima fase di «effettuare prioritariamente a terra», cioè alle fermate.
Necessario aumentare il numero di corse
Con una grande novità aggiuntiva però. Oltre alla capienza, inevitabilmente maggiorata rispetto a giugno scorso, sarà infatti reintrodotta la figura del controllore. Come anticipato alla stampa dal ministro Enrico Giovannini, nel testo che il Mit ha inviato al Comitato tecnico scientifico per l’ok definitivo (il Cts è già convocato per questo venerdì) si prevede infatti il «graduale riavvio delle attività di controllo del possesso dei titoli di viaggio e delle prescrizioni relative ai dispositivi di protezione individuale». In altri termini le aziende del trasporto pubblico locale dovranno nuovamente spedire sul territorio i propri operatori con il compito non solo di verificare i biglietti dei passeggeri, ma anche di controllare che i mezzi non si riempiano più del dovuto (l’80 per cento appunto, ma solo in zona bianca o gialla) e che i viaggiatori rispettino le regole, ovvero soprattutto che indossino la mascherina chirurgica (nel testo, in casi di affollamento di consiglia la Ffp2). Questi controlli però, almeno all’inizio, al fine di evitare inutili assembramenti, si terranno «prioritariamente a terra», quindi prima che i passeggeri salgano a bordo dei mezzi, alle fermate o sulle banchine.
Covid, da settembre nuove regole per i trasporti pubblici: il controllore
Mascherina e biglietto saranno sotto l’occhio vigile dei controllori dei mezzi pubblici, che tornano a bordo in vista della ripartenza di settembre. Lo ha confermato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini. La capienza dei mezzi sarà all’80% e dovrà essere garantito il distanziamento interpersonale. Questi i nuovi compiti dei controllori secondo le linee guida sul trasporto inviate dal ministero al Cts e alle Regioni. Ciascun ente regionale italiano dovrà comunque costuire il proprio piano per il trasporto pubblico locale dei cittadini.
Il tema dei controlli
Quello del controllo è un tema «cruciale», ha detto il ministro Giovannini, che incontrerà giovedì mattina i presidenti delle Regioni proprio sui piani di Tpl in vista della ripresa delle attività e delle scuole a settembre. «Ci incontreremo giovedì con i presidenti delle regioni. Il Governo ha messo in campo risorse senza precedenti», ha sottolineato il ministro, spiegando che «per il secondo semestre dell’anno ci sono oltre 600 milioni di euro per i servizi aggiuntivi che le regioni devono mettere in campo sulla base dei tavoli prefettizi cioè i luoghi dove provincia per provincia viene fatta la pianificazione e 800 milioni per compensare i maggiori costi» e le perdite legati alla pandemia da Covid.
La posizione dei sindacati
Sulle linee guida sono intervenuti i sindacati, chiedendo di essere coinvolti nella messa a punto dei piani di Tpl. «Siano oggetto di confronto con le parti sociali e sia estesa la partecipazione ai tavoli prefettizi anche al sindacato», sottolineano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, avvertendo quindi che il ritorno del controllo sui mezzi pubblici, con nuovi compiti, «porrà problemi di gestione non facili se non ci si confronta su come e con quale personale verrà svolta tale attività». E «nessuno pensi che il controllo sui bus ricada sugli autisti», affermano le tre sigle sindacali, sollecitando uno stanziamento di «risorse aggiuntive» per reperire nuovo personale.
Anche per l’Unione sindacale di base «i controlli non spettano ai lavoratori». Tra le raccomandazioni contenute nelle linee guida c’è quella di «differenziare» l’orario di lavoro, le aperture di uffici e negozi, delle scuole e dei servizi pubblici, con ampie finestre di inizio e fine di attività, per prevenire i rischi di aggregazione. Per le scuole poi «risulta fondamentale l’attività dei tavoli prefettizi», per raccordare gli orari delle attività didattiche con quelli del trasporto pubblico locale.
«Necessario aumentare il numero di corse»
Viene quindi «fortemente auspicato», nelle linee guida, l’aumento delle corse, soprattutto durante le ore di punta. Le misure «di sistema» sugli orari di lavoro e di scuola «vanno modulate in relazione alle esigenze del territorio e al bacino di utenza di riferimento, avendo come riferimento quantitativo la necessità di ridurre in modo consistente i picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo presenti nel periodo antecedente l’emergenza sanitaria» ed «è raccomandata, quando possibile, l’incentivazione della mobilità sostenibile».
Sulle metropolitane, sugli autobus e su tutti i mezzi di trasporto pubblico regionale e locale devono essere poi «installati appositi dispenser» per igienizzare le mani, viene anche sottolineato nelle linee guida. Nelle stazioni della metropolitana è necessario, tra l’altro, prevedere l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e telecamere intelligenti per monitorare i flussi ed evitare assembramenti.