Arriva un decreto che renderà obbligatorio il Green pass per entrare in tutti i luoghi dove possono crearsi assembramenti come lo stadio, le palestre, i treni e aerei e le discoteche. Resta il nodo dei ristoranti. Ma come funziona? Vediamo insieme tutte le regole e cosa c’è da sapere.
Nuovo decreto e Green pass obbligatorio: come funziona
Oggi, venerdì 16 luglio, dopo aver analizzato i dati del monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia Covid, il governo metterà a punto le linee del provvedimento da discutere nella cabina di regia che sarà convocata martedì prossimo.
All’interno della maggioranza la discussione è aperta sulla lista delle attività dove sarà indispensabile avere la certificazione per dimostrare di essere vaccinati, oppure essere guariti, oppure avere un tampone negativo nelle 48 ore precedenti. Ma la scelta è fatta e sarà operativa entro la fine di luglio, più probabilmente già la prossima settimana. A preoccupare è la risalita dei contagi – ieri 2.455 i nuovi casi, solo 9 decessi- ma soprattutto il tasso di positività tornato a 1,3% a causa della variante Delta.
Le regioni che rischiano di tornare in zona gialla
In attesa dei nuovi parametri per la classificazione delle aree a rischio alcune Regioni – la Sicilia ha già provveduto – decidono di blindarsi con ordinanze che impongono tamponi a chi arriva dall’estero. Una situazione che rende pressoché scontata la proroga dello stato di emergenza, in scadenza al 31 luglio, per almeno due o tre mesi.
Green pass per stadi e concerti
Ovunque ci sia un affollamento il green pass sarà obbligatorio. E ciò renderà possibile far entrare un maggior numero di persone negli stadi, ai concerti, nelle sale degli spettacoli addirittura raggiungendo la capienza del 100 per cento. Indispensabile anche per partecipare a eventi pubblici e convegni.
Confermato per i banchetti che seguono le cerimonie civili o religiose. In questo caso i controlli non possono essere affidati, almeno per il momento, ai gestori dei locali ma sono possibili verifiche da parte delle forze dell’ordine e per chi non dimostrerà di essere in regola scatterà la contravvenzione.
Green pass per i trasporti
Bisognerà avere la certificazione per viaggiare sui treni a lunga percorrenza e in aereo, anche se sono dotati del sistema di areazione verticale, mentre non è prevista la stessa misura per il trasporto pubblico. Se non sarà trovata una soluzione su autobus e metropolitane rimarranno dunque le attuali regole e la capienza dovrà essere limitata, per garantire il distanziamento di almeno un metro tra i passeggeri.
Ristoranti al chiuso
Sarà il confronto all’interno della cabina di regia del governo a sciogliere il nodo sull’obbligo di green pass per i ristoranti al chiuso. Sembra però evidente che, di fronte a una risalita di contagi tali da far rischiare le chiusure previste per le zone arancioni o rosse, si sceglierà di far entrare in vigore la regola proprio per garantire alle attività di continuare a lavorare.
Tamponi e quarantena
L’obbligo di quarantena di 5 giorni per chi arriva dall’estero – Spagna e Portogallo in particolare – sarà valutato nei prossimi giorni esaminando la curva epidemiologica di quei Paesi. In Sicilia il governatore Nello Musumeci ha già firmato un’ordinanza che rende il tampone “obbligatorio per chi arriva da Spagna e Portogallo e a coloro che nei 14 giorni precedenti vi hanno soggiornato o transitato“. Una decisione che potrebbe essere presa da altri presidenti di Regione.