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Nuovo Dpcm: oggi il vertice Governo-Regioni per il Natale, governatori in pressing su sci e spostamenti

È atteso per oggi il vertice tra Governo e Regioni per decidere le regole per il Natale che andranno a formulare il nuovo Dpcm. All’incontro parteciperanno il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il titolare della Salute Roberto Speranza che risponderanno alle richieste dei governatori sulla riapertura delle attività commerciali, ristoranti, bar e impianti sciistici.

Nuovo Dpcm: Conte incontra i capi-delegazione

Alle 15 di oggi il premier Giuseppe Conte incontrerà i capi-delegazione, in vista della presentazione del provvedimento in Parlamento prevista per mercoledì 2 dicembre. L’obiettivo è arrivare alla firma del nuovo Dpcm entro il 3 dicembre (data di scadenza del precedente).

Stop a spostamenti tra Regioni e possibili deroghe per le famiglie

Se sembra ormai certo lo stop agli spostamenti tra Regioni a ridosso delle feste, oltre alla chiusura degli impianti sciistici e al divieto di andare a cena fuori, resta da capire se verranno previste delle deroghe per consentire alle famiglie lontane di riunirsi a Natale e Capodanno. In un’intervista al Corriere, il membro del Cts Fabio Ciciliano si chiede “come possano vivere da sole il periodo natalizio le famiglie spaccate dalla distanza dei figli lontani per motivi di lavoro o di studio, magari nell’unico momento dell’anno che hanno per incontrarsi”.

Stessa cosa per i nonni, che rischiano di restare soli anche durante le vacanze. Bilanciare la necessità di abbattere la curva con i limiti agli spostamenti e dare fiato alle famiglie “è arduo, ma non impossibile”, spiega Ciciliano. “Sono convinto che alla fine si troverà la quadra”.

Ipotesi spostamenti tra le Regioni Gialle

Tra le ipotesi allo studio c’è quella di autorizzare gli spostamenti tra Regioni gialle per ricongiungersi con i “parenti di primo grado“, mentre non è ancora chiaro se verrà fissato un tetto ai commensali presenti a cena nei giorni di festa. Lo scenario più probabile è l’inserimento nel Dpcm di una raccomandazione a ridurre al minimo il numero degli ospiti, limitandoli ai parenti e non anche agli amici.

Anche su questo arriva un’indicazione da Ciciliano, che per proteggere i nonni a tavola suggerisce di tenere “i bambini in tavoli separati dagli anziani“.

Coprifuoco e chiusura dei ristoranti alle 18

Il membro del Cts ribadisce inoltre due capisaldi della lotta alla pandemia che rimarranno in vigore anche durante le vacanze, cioè il coprifuoco e la chiusura dei ristoranti alle 18 (per le zone gialle): “La scelta di fermare le attività alle 18 e vietare gli spostamenti alle 22 serve ad evitare ogni possibile assembramento. Credo sia ancora necessario, così come è indispensabile l’incessante lavoro delle forze dell’ordine per la verifica sull’osservanza delle regole“.

Dopo le folle nelle vie dello shopping segnalate nei giorni scorsi, il Viminale ha infatti deciso di rafforzare la sorveglianza nei centri storici. Lo ha ribadito al Fatto.it il sottosegretario agli Interni Achille Variati, che suggerisce ad esempio di introdurre il senso unico per i pedoni nelle zone più frequentate in modo tale da controllare meglio i flussi di persone. Decisioni che spettano a sindaci e Regioni, mentre al governo si sta valutando l’ipotesi di estendere l’orario di chiusura dei negozi alle 21 per distribuire la presenza dei consumatori lungo tutto l’arco della giornata.

Impianti sciistici restano chiusi

Sembra chiusa, invece, la partita sugli impianti sciistici, a cui ora si aggiunge il probabile stop agli alberghi e ai resort nelle zone di montagna. Come riporta il quotidiano di via Solferino, è una misura pensata per disincentivare ulteriormente le settimane bianche durante le vacanze, specie dopo gli assembramenti che si sono verificati lo scorso marzo.

Ma su questo le Regioni sembrano non voler mollare la presa: da un lato gli assessori dell’arco alpino propongono di dare lo skipass solo “per chi ha la seconda casa o prenota in hotel”, dall’altro si chiede al governo di valutare la chiusura delle frontiere (qualora lo stop agli impianti venisse confermato) per evitare che i cittadini vadano comunque in Svizzera o Austria a sciare.

Toti e la zona Bianca priva di restrizioni

Ma non solo, la resistenza dei governatori ai divieti per Natale si è tradotta anche nella proposta, avanzata dal presidente della Liguria Giovanni Toti, di creare una “zona bianca” che faccia da cuscinetto tra quella gialla e la totale assenza di regole. Toti chiede che “non ci siano misure più restrittive per il Natale, che vale tre mesi di fatturato: ci giochiamo la finale di Champions dell’economia“.

Il suo auspicio è che il Dpcm sia equilibrato, specie ora che “il virus consente qualche spazio di libertà in più”, spiega a La Stampa. A quali libertà allude? Le “località sciistiche, che valgono qualche miliardi di euro”, ma anche il liberi tutti al ristorante. “L’apertura a pranzo dà una boccata d’ossigeno ai ristoranti ma non basta a sopravvivere“.

Il governatore respinge anche l’ipotesi di bloccare gli spostamenti tra Regioni gialle, chiedendo che siano mantenute le regole attuali (con i divieti sono in area arancione e rossa). Anzi, che sia pure riempito “il vuoto normativo” di quelle regioni che hanno “parametri migliori della zona gialla”. Il tutto a tre giorni dal passaggio dalla zona arancione a quella gialla della sua Liguria.


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