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Nuvola Rossa: biografia, guerre, filmografia e bibliografia del leggendario capo Sioux

Viene ricordato per essere stato uno dei più grandi capi della tribù Teton Oglala

Nuvola Rossa è il nome di Maḣpíya Lùta (in inglese Red Cloud), capo dei Teton Oglala. Questa figura di spicco nativa americana nasce a North Platte il 1822 e muore a Pine Ridge il 10 dicembre del 1909. La mamma di Nuvola Rossa, colei che Cammina Mentre Pensa, è una Oglala Lakota, mentre il padre, Uomo Solitario, è un capo Brulé Lakota.

Secondo la tradizione Lakota per cui i bambini appartengono alla stirpe materna, Nuvola Rossa viene educato dallo zio materno, OId Chief Smoke, una figura fondamentale nei primi anni della sua esistenza, soprattutto dal 1825, anno in cui verranno a mancare i suoi genitori.

Nuvola Rossa, il capo dei Teton Oglala

Dopo una serie interminabile di combattimenti contro i Pawnee, i Crow e gli altri nemici storici dei Teton, acquisendo una notevole esperienza sul campo di battaglia, e con la sua tribù impedisce che venga attuato il progetto del Bozeman Trail, la costruzione di una ferrovia che avrebbe dovuto collegare i bacini auriferi del Montana con il Wyoming.

I primi scontri con i “visi pallidi”

La prima azione nota in battaglia contro gli Statunitensi si compì durante il Massacro Grattan: evento, determinato da una causa ridicola, fu carico di gravi conseguenze. Il tenente J.L. Grattan venne inviato con i suoi 29 soldati, un interprete e due obici al grande villaggio Teton presso Fort Laramie per l’annuale ritiro delle razioni. Lo scopo della visita era quello di recuperare un bovino sfuggito a una carovana di Mormoni e macellato da alcuni Dakota.

Quello che doveva essere un semplice dialogo tra le due fazioni si scatenò in una feroce guerriglia: il tenente, aprendo il fuoco con l’artiglieria, uccide tra i tanti, il capo Mahto IowaOrso Agitato“. Tale morte scatena la reazione dei guerrieri Sichangu ed Oglala, rispettivamente condotti dai capi di guerra: Coda Chiazzata (Siŋté Glešká) e Nuvola Rossa. Le conclusioni furono lo sterminio del reparto Grattan il 17 agosto 1854.

È il protagonista, inoltre, della Red Cloud’s War -la Guerra di Nuvola Rossa: questo è il nome che l’esercito degli Stati Uniti dà a una serie di battaglie combattute contro alcune tribù indiane nei territori del Montana e del Wyoming, e in particolare contro i Northern Cheyenne, alleati con gli Arapaho e i Lakota, tra il 1866 e il 1868.

Nel dicembre del 1866, Arapaho e Lakota attaccano e sconfiggono la milizia statunitense in quello che diverrà noto come il Battle of the Hundred SlainMassacro di Fetterman. In seguito a quell’avvenimento, tra i contendenti viene siglato il Trattato di Fort Laramie, in base al quale l’esercito degli Stati Uniti acconsente ad abbandonare i propri fortini e a ritirarsi completamente dal territorio Lakota. Il trattato, inoltre, sancisce la nascita della Great Sioux Reservation, tra il South Dakota e il Nebraska.

La vita nella riserva

Da questo momento, Nuvola Rossa conduce il proprio popolo nel passaggio alla vita in riserva. Tuttavia, le cattive relazioni tra i nativi e gli Stati Uniti in continua espansione proseguono; nel 1870 Nuvola Rossa incontra a Washington Ely S. Parker, Commissario per gli Affari Indiani, e Ulysses S. Grant, presidente americano: l’anno successivo, il governo stabilisce la Red Cloud Agency sul fiume River.

Nel maggio del 1875, insieme con Lone Horn e Spotted Tail, Nuvola Rossa torna a Washington per convincere il presidente Grant a onorare i trattati firmati ma poi non rispettati. A essi viene detto che il Congresso è disponibile a risolvere la faccenda pagando alle tribù 25mila dollari per la loro terra, per poi farle stabilire nel Territorio Indiano.

I delegati, tuttavia, rifiutano un accordo del genere. Nuvola Rossa, quindi, non riesce a trovare una soluzione pacifica, ma non prende parte alla guerra Lakota (1876 e 1877), che viene invece condotta da Cavallo Pazzo e Toro Seduto.

Gli ultimi anni e la morte

Nuvola Rossa continua a restare un leader importante per la popolazione Lakota anche durante il confino nelle riserve. Anche negli ultimi anni della sua vita continua a combattere per il suo popolo: nel 1887 si oppone al Dawes Act, e anche negli anni seguenti, con l’aiuto di Toro Seduto, nega la vendita della terra dei Sioux, costringendo gli agenti del governo a ottenere le firme necessarie attraverso imbrogli, per esempio usando le firme dei bambini.

Nuvola Rossa sopravvive alla maggior parte dei leader Sioux delle Guerre Indiane, morendo all’età di 87 anni il 10 dicembre 1909, nella Pine Ridge Reservation, dove viene sepolto. L‘annuncio della sua morte viene pubblicato sui principali giornali della nazione, come il New York Times, indicandolo “semplicemente” come il capo di tutte le tribù Sioux: il classico esempio di disinformazione e di scarsa considerazione che gli Stati Uniti avevano per i nativi indiani.



Nuvola Rossa nella filmografia e nelle pubblicazioni

La lotta di Nuvola Rossa contro gli avamposti americani è stata riassunta, sia pure in maniera romanzata, in numerore pellicole e anche in notevoli pubblicazioni biografiche.

Nella filmografia sono noti le pellicole: Tomahawk – Scure di guerra (1951) di George Sherman, con Van Heflin e Yvonne De Carlo; Soldier Blue – Soldato blu (1970) di Ralph Nelson e Dances with Wolves – Balla coi lupi (1990), diretto ed interpretato da Kevin Costner. Questi ultimi due film presentano una storia decisamente filo-indiana: sia pure dal punto di vista di un bianco, notiamo le denunce delle stragi perpetrate dall’esercito USA contro i nativi.

Tra le pubblicazioni degne di nota ricordiamo:

  • Red Cloud’s Folk: A History of the Oglala Sioux Indians (1937 rivisitato nel 1957) di George E. Hyde;
  • Spotted Tail’s Folk: A History of the Brule Sioux Indians (1961) di George E. Hyde;
  • The Pawnee Indians (1951) di George E. Hyde;
  • A Sioux Chronicle (1956) di George E. Hyde;
  • Indians of the High Plains: From the Prehistoric Period to the Coming of the Europeans (1959) di George E. Hyde;
  • Cavallo Pazzo, lo “Strano Uomo” degli Oglala (1999) di Mari Sandoz;
  • Seppellite il mio cuore a Wounded Knee (2003) di Dee Brown;

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