Cronaca

Oblio oncologico e adozioni: il decreto richiede un certificato per tutelare ex pazienti e minori

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Il nuovo decreto sull’oblio oncologico richiede agli ex pazienti che desiderano adottare un bambino di presentare un certificato dell’azienda sanitaria per dimostrare di rientrare nei termini per l’oblio. Questo certificato conferma che è trascorso il periodo previsto dalla legge dalla fine dei trattamenti. La norma, approvata dal presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica Franco Perrone, mira a garantire sia i diritti degli ex pazienti sia la protezione dei minori adottati.

Obbligo di certificato per le adozioni da parte di ex pazienti oncologici: il nuovo decreto entra in vigore

Il terzo decreto attuativo della legge sull’oblio oncologico, ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce che gli ex pazienti oncologici devono presentare un certificato dell’azienda sanitaria per confermare di rientrare nei termini per l’oblio quando richiedono l’adozione di un bambino. Questo certificato dimostra che sono guariti, poiché è trascorso il tempo previsto dalla legge dalla fine dei trattamenti.

Il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica, Franco Perrone, ha definito la norma un “importante passo avanti”, che equilibra i diritti degli ex pazienti e la tutela dei minori adottati. Il diritto all’oblio oncologico consente ai guariti di non dover rivelare la loro pregressa condizione di malattia. Il decreto, applicabile a tutti i soggetti che presentano domanda di adozione, richiede che il certificato di oblio oncologico sia depositato al tribunale se il termine di guarigione si verifica dopo le indagini sanitarie.

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