Site icon Occhio Notizie

Vittorio Emanuele, i funerali: vicino al feretro un sacchetto con la terra di Napoli

morto vittorio emanuele savoia

Vittorio Emanuele di Savoia

Il feretro di Vittorio Emanuele di Savoia ha lasciato il Duomo di Torino, dove si sono tenuti i funerali alla presenza di capi di Stato, esponenti di famiglie reali europee ed extraeuropee e dei più stretti amici della famiglia. Alle spalle della bara, la vedova Marina Doria al braccio del figlio Emanuele Filiberto, che hanno accompagnato il feretro fino al carro funebre che trasporterà la salma del figlio dell’ultimo re d’Italia alla basilica di Superga, sulla collina torinese, dove il principe sarà tumulato nella tomba della famiglia.

Oggi i funerali di Vittorio Emanuele di Savoia: le parole di Emanuele Filiberto

“Già da tanto tempo voleva essere sepolto a Superga. Mio padre è nato a Napoli e sarà sepolto a Torino: è questa l’unità d’Italia, è questa la nostra Italia, è questa casa Savoia“. Lo ha detto Emanuele Filiberto, accostandosi ai giornalisti all’uscita del Duomo di Torino, dove si sono svolte le esequie del genitore. “Sono molto felice, ma tra Aimone e me ci sono sempre stati una forte amicizia e un grande affetto”.

Così Emanuele Filiberto di Savoia ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se il gesto del cugino Aimone di Savoia Aosta nel Duomo di Torino durante il funerale del padre Vittorio Emanuele fosse da leggere come un gesto di riconciliazione fra le nuove generazioni dei due rami Savoia, in dissapore per la linea dinastica. Aimone è stato infatti uno dei quattro Cavalieri Collari dell’Annunziata membri della famiglia ad avere apposto sul feretro di Vittorio Emanuele il Drappo Reale. Un gesto che ha fatto addirittura scoppiare in lacrime uno dei presenti alle esequie.

Il sacchetto di terra di Napoli

Ai piedi del feretro di Vittorio Emanuele, durante i funerali nel Duomo di Torino, è stato posto un sacchetto nero contente la terra di Napoli, città in cui era nato e che ha sempre amato. Il sacchetto era accanto al Collare dell’Annunziatella, come già nella camera ardente.

Exit mobile version