TikTok ha sospeso l’accesso per gli utenti statunitensi a poche ore dall’entrata in vigore di un divieto nazionale sulla piattaforma. La misura è stata adottata in nome della sicurezza nazionale e confermata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha stabilito che il blocco potrebbe essere revocato solo se la proprietà dell’app, attualmente in mano alla società cinese ByteDance, venisse trasferita ad acquirenti non cinesi entro domenica.
Da oggi stop TikTok negli Stati Uniti: cosa succede
Un messaggio apparso agli utenti che tentavano di accedere alla piattaforma informava: “Negli Stati Uniti è stata promulgata una legge che vieta TikTok. Purtroppo, ciò significa che al momento non puoi utilizzare l’app”. Tuttavia, il messaggio continua con una nota di speranza: “Il presidente eletto Trump ha dichiarato che lavorerà con noi per trovare una soluzione, appena entrerà in carica. Restate sintonizzati!”.
La questione di TikTok è diventata centrale nelle battaglie legali e diplomatiche tra Washington e Pechino, culminando con l’approvazione della legge che obbliga Apple e Google a rimuovere TikTok dai rispettivi app store e impone sanzioni di 5.000 dollari per ogni utente che riuscisse a mantenere accesso all’applicazione. Anche Oracle, che ospita i server di TikTok, sarebbe tenuta a far rispettare il divieto.
Tentativi di proroga e nuove proposte
Donald Trump, prossimo all’insediamento presidenziale previsto per domani, ha dichiarato di essere favorevole a una proroga di 90 giorni per consentire il raggiungimento di un accordo. «Un’estensione di 90 giorni è qualcosa che molto probabilmente faremo, perché appropriata», ha affermato, lasciando intendere che l’annuncio potrebbe arrivare lunedì. Tuttavia, ByteDance, la società madre di TikTok, ha ribadito il proprio rifiuto categorico a vendere la piattaforma.
Nel frattempo, emergono potenziali soluzioni alternative. La start-up tecnologica Perplexity AI ha proposto una fusione con la filiale statunitense di TikTok, creando una joint venture che permetterebbe a ByteDance di mantenere una partecipazione senza cedere completamente l’app. La proposta sarebbe sostenuta anche da Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ma non sono stati ancora definiti dettagli come il prezzo dell’operazione, stimato in circa 50 miliardi di dollari.
Altre offerte includono quella dell’ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, Frank McCourt, e dell’investitore canadese Kevin O’Leary, che avrebbe avanzato una proposta di acquisto per 20 miliardi di dollari.