Il giorno di tutti i Santi, noto ai più come Ognissanti, cade l’1 novembre (seguita il 2 novembre dalla Commemorazione dei defunti) ed è una festa cristiana che celebra insieme la gloria e l’onore di tutti i santi, inclusi quelli non canonizzati.
Ognissanti, tutto ciò che c’è da sapere sulla festa cristiana
All’interno del calendario liturgico della Chiesa cattolica e della Chiesa Ortodossa, è chiamata Solennità di Ognissanti oppure Solennità di tutti i Santi.
La solennità del calendario liturgico romano (in latino: Sollemnitas Omnium Sanctorum) ed è una festa di precetto; prima delle riforme di Pio XII del 1955 aveva anche una vigilia e un’ottava.
Tutto sembrerebbe risalire, come dicevamo, alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi. Quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza.
La storia della festa
I giorni di inizio di questi due periodi venivano quindi festeggiati. Il primo, durante il mese di maggio (quello della vita, e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte, e della quiete della natura). Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente Beltane e Samhain.
Nello stesso periodo storico, presso i romani si festeggiava un giorno simile, per significato al Samhain. Si tratta della festa in onore di Pomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquisto la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono.
I giorni per il festeggiamento, quindi, cadevano, a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo novembre.
Ognissanti nel corso del tempo
In seguito papa Gregorio III scelse l’1 novembre come data dell’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”. Arrivati ai tempi di Carlo Magno, la festa in onore di tutti i santi era diffusamente celebrata in novembre.
Il 1º novembre venne decretato festa di precetto da parte del re Franco Luigi il Pio nell’835. Il decreto fu emesso “su richiesta di papa Gregorio IV e con il consenso di tutti i vescovi”. La festa si dotò di ottava solenne ancora presente nel rito straordinario della Chiesa durante il pontificato di papa Sisto IV, quando, bandendo la crociata per la liberazione di Otranto nel settembre 1480, il pontefice implorò la benedizione dell’Altissimo sulle schiere cristiane. La solennità di Tutti i Santi sostituì l’antica festa romana dedicata a San Cesario diacono e martire (santo tutelare degli imperatori romani), fissata proprio al 1º novembre: in questo giorno una solenne processione partiva dalla Basilica dei Santi Cosma e Damiano e si dirigeva sul Palatino in onore di San Cesario e degli imperatori. Papa Gregorio IV avrebbe deciso di trarne partito per sradicare la superstizione del giorno delle anime, il vecchio Samhain celtico; gli imperiali installati sul Palatino gli ricordavano ogni anno, con la festa di San Cesario, lo spettacolo delle loro pratiche semipagane e semicristiane.
L’antropologo James Frazer, osservando che, prima di diventare festa di precetto, la festa di Tutti i Santi veniva già festeggiata in Inghilterra (paese un tempo abitato dai Celti) il 1º novembre, ipotizzò che tale data fosse stata scelta dalla Chiesa per creare una continuità cristiana con Samhain, l’antica festa celtica del nuovo anno (secondo le teorie dello storico Rhŷs), a seguito di richieste in tal senso provenienti dal mondo monastico irlandese. Questo studioso, insieme con altri, sostenne che, secondo le credenze celtiche, durante la festa del Samhain i morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano in vita, e che quel giorno celebrazioni gioiose venissero tenute in loro onore. Da questo punto di vista le antiche tribù celtiche erano un tutt’uno col loro passato ed il loro futuro. Questo aspetto della festa non sarebbe mai stato eliminato pienamente, nemmeno con l’avvento del cristianesimo che infatti il 2 novembre celebra i defunti.
Lo storico inglese Ronald Hutton ha messo in discussione queste tesi, osservando come una festa in onore di tutti i santi venisse celebrata da vari secoli (prima di essere festa di precetto), in date discordanti nei vari paesi: per la Chiesa di Roma era il 13 maggio, in Irlanda (paese di cultura celtica) era il 20 aprile, mentre l’1 novembre era una data diffusa in Inghilterra e Germania (paesi di cultura germanica)[3]. Inoltre, sempre secondo Hutton, non ci sarebbero prove che Samhain avesse a che fare coi morti, e la Commemorazione dei defunti iniziò a essere celebrata solo in seguito, nel 998.