Polemiche sulla decisione di far gareggiare atlete transgender contro donne cisgender alle Olimpiadi di Parigi. Le varie critiche, tra cui quelle di Roccella e Salvini, sono scoppiate dopo che le atlete transgender Imane Khelif e Lin Yu-ting, escluse dai Mondiali per non aver superato il “gender test”, sono state ammesse ai Giochi. Giovedì, Khelif sfiderà l’italiana Angela Carini nella categoria pesi welter.
Olimpidi, Roccella critica la partecipazione di atlete transgender contro donne cisgneder
Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, critica la decisione di lasciar gareggiare atlete transgender contro donne cisgender alle Olimpiadi di Parigi, in particolare nel torneo di pugilato. La questione è esplosa dopo l’esclusione delle atlete transgender Imane Khelif e Lin Yu-ting dai Mondiali per non aver superato il “gender test”. Giovedì, Khelif affronterà l’italiana Angela Carini nella categoria pesi welter.
Roccella esprime preoccupazione per l’ammissione di persone transgender nelle competizioni femminili, sottolineando la mancanza di criteri chiari e uniformi a livello internazionale, che potrebbe compromettere la lealtà sportiva e la sicurezza delle atlete. Il Coni ha dichiarato di essere in contatto con il Comitato Olimpico Internazionale per garantire i diritti di tutti gli atleti in conformità con la Carta Olimpica e i regolamenti sanitari.
Angela Carini afferma: “Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il Cio, quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa”.
Matteo Salvini: “schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sostiene Carini e si dichiara apertamente a favore delle atlete donne. Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, critica la partecipazione di pugili transgender, definendola un “schiaffo all’etica dello sport e alla credibilità delle Olimpiadi”.
Diversi esponenti della Lega, come Rossano Sasso e Gianpiero Zinzi, chiedono un’informativa urgente del ministro dello Sport sull’incontro Carini-Khelif. Anche esponenti di Fratelli d’Italia, come Giulia Cosenza e Elisabetta Lancellotta, esprimono disappunto e preoccupazione per la sicurezza e l’equità della competizione, evidenziando come la situazione comprometta la credibilità dello sport e metta in discussione i diritti delle donne.