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Avvelenati dai funghi raccolti in montagna, marito e moglie in rianimazione nel Salernitano

Sant'Angelo Fasanella ricoverati intossicazione funghi
Foto di repertorio
Sant'Angelo Fasanella ricoverati intossicazione funghi

L’esperienza nella raccolta dei funghi non è sempre sufficiente a evitare il rischio di intossicazione, come dimostra il grave caso che ha colpito una coppia di Calabritto, ora ricoverata in condizioni critiche presso l’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra. Giovedì sera, intorno alle 19:30, la coppia – lui 70 anni e lei 63 – è arrivata al pronto soccorso in stato comatoso, confusa e incapace di parlare chiaramente. Con loro c’era anche la figlia di 34 anni, che presentava sintomi meno gravi, come vomito e vertigini, ma era abbastanza lucida da raccontare l’accaduto come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Oliveto Citra, coppia ricoverata in ospedale dopo aver mangiato funghi velenosi

Secondo il suo racconto, il padre, un boscaiolo esperto, aveva raccolto i funghi in montagna, un’attività che la famiglia aveva ripetuto molte volte senza problemi. I funghi erano stati consumati a pranzo, ma questa volta qualcosa è andato storto. Poco dopo, sono comparsi i sintomi dell’intossicazione, e i genitori sono rapidamente peggiorati, fino a trovarsi in condizioni critiche. Il padre è stato trasferito immediatamente in rianimazione, seguito poco dopo dalla moglie, entrambi con prognosi riservata. La figlia, più fortunata, è stata dimessa dopo qualche ora, ma resta preoccupata per la sorte dei genitori.

Il pronto soccorso ha subito allertato il Centro antiveleni di Milano, con il supporto di quello di Napoli, per ricevere indicazioni precise sulle cure da somministrare. Nonostante l’esperienza del boscaiolo, sembra che una varietà di fungo velenoso, forse simile ad altre specie commestibili, sia sfuggita al suo occhio esperto. È probabile che si tratti di un errore causato da una varietà particolarmente insidiosa, o che abbia subìto un cambiamento nell’aspetto che l’ha resa difficile da riconoscere.

La vicenda sottolinea il pericolo insito nella raccolta di funghi, specialmente durante la stagione autunnale, quando molti appassionati si avventurano nei boschi. Anche i più esperti non sono immuni dagli errori, e l’episodio ricorda quanto sia importante la prudenza. Solo pochi giorni fa, l’Asl di Avellino aveva emesso un allarme per le intossicazioni causate da alcune specie di funghi che possono essere facilmente scambiate per varietà commestibili come i gallinacci o i chiodini. Lo stesso errore ha recentemente intossicato altre cinque persone nella zona.

Ora, la vita della coppia è appesa a un filo, e i medici monitorano costantemente le loro condizioni, sperando che le cure somministrate abbiano effetto. Bisognerà attendere per sapere se riusciranno a superare il pericolo e tornare a casa.

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